“Sono fiero della mia discografia quasi quanto lo sono della mia filmografia” ha detto Quentin Tarantino qualche tempo fa durante la promozione di C’era una volta a Hollywood. Effettivamente la conoscenza musicale del regista è intrisa della stessa passione per le immagini in movimento. Gli album contenenti i brani dello score e della musica applicata dei sui film sono una miniera di atmosfere e brani riscoperti. Nella sua ultima pellicola la componente sonora ha avuto un ruolo di particolare rilievo, andando a definire con precisione l’atmosfera dell’epoca in cui sono ambientati i fatti.

Il regista ha dedicato molto tempo nella selezione dei brani, riportando alla luce suoni e note che sembravanooo perdute negli anni ’60.

La prima regola autoimposta da Quentin Tarantino per la ricerca delle canzoni che sarebbero andate a comporre la colonna sonora era la massima fedeltà al periodo storico. Tutte le canzoni potevano provenire da prima, ma assolutamente non da dopo, il 1969.

La radio KHJ, in cui passa la maggior parte delle canzoni che possiamo ascoltare in C’era una volta a Hollywood è realmente esistita. Tarantino l’adorava e la ascoltava in continuazione da bambino, così ha deciso di inserirla nel film. Durante le fasi di ricerca ha lavorato con un archivista che gli ha fornito 14 ore di registrazione dalla stazione radio. Alcuni brani li possiamo ascoltare in sottofondo nel film. Tarantino ha commentato dicendo che l’esperienza di ascolto l’ha riportato indietro al tempo in cui la radio era un sottofondo costante. “La ascoltavamo solo quando eravamo in macchina, ma siccome eravamo sempre in macchina sentivamo la radio tutto il giorno”. 

Nel film si possono ascoltare gli estratti di moltissimi brani, quasi 60. Non tutti sono però entrati nell’album ufficiale con le musiche di C’era una volta a Hollywood. Ancora di più sono le canzoni che sono state considerate per essere inserite nella storia e poi scartate. Molte persone si sono “lamentate” con Tarantino, dal momento che speravano di poter trovare nell’album l’intera ricchezza musicale del film. Il regista non è però d’accordo con loro:

È come dire che ogni scena che viene girata debba entrare nel film. Soprattutto per il mondo di oggi dove ti basta leggere i titoli di coda con tutta la musica che c’era all’interno, anche solo per poco, e lo puoi cercare su Spotify o su YouTube se vuoi solo un rigurgito di ciò che è stato nel film. Ma se vuoi che un album sia solido, dove l’idea è di inserirlo andando in macchina e non staccarlo più, allora bisogna curare la selezione. Si vuole seguire l’andamento drammatico del film, perciò non metterai una canzone dell’ultima ora del film nella prima metà dell’album. Ma non abbiamo incluso “summertime” di Billy Stewart, non abbiamo messo Joe Cocker che canta The Letter perché puoi trovare quella roba ovunque. 

Come scritto da IndieWire uno dei brani preferiti da Tarantino è il jingle della pubblicità del profumo Heaven Sent. Che potete ascoltare qui di sotto. Una pubblicità pensata per competere direttamente con la musica trasmessa quotidianamente dall’emittente, e quindi eseguita con grande passione e senso musicale. Un brano travolgente. 

 

Rolling Stone ha intervistato Mary Ramos, la Music Supervisor di C’era una volta a Hollywood e storica collaboratrice del regista, per scoprire di più sulla colonna sonora. Ha spiegato che proprio per via della fedeltà temporale hanno rifiutato diverse cover proposte da artisti contemporanei. Pare che Lana Del Rey sia stata una dei musicisti rifiutati tra quelli che hanno offerto la propria voce per la pellicola.

L’apertura del film con Treat Her Right di Roy Head and the Traits serviva per iniziare con il piglio giusto, ma fu anche una scelta particolarmente significativa sotto l’aspetto umano. “Molte volte Quentin fa rivivere la carriera di qualcuno che non ha fatto molto di recente. L’ha fatto anche con cantautori e artisti discografici. Il bassista Gene Kurtz, uno degli autori di Treat Her Right, ha ricevuto solo recentemente il giusto credito per la canzone. Perciò è stato emozionante quando il suo rappresentante ha saputo che volevamo usarla. Ha detto “significa così tanto per lui e per la sua famiglia”.

Son of a Lovin’ Man, il brano del 1969 dei The Buchanan Brothers che si può sentire nelle scene alla Playboy Mansion viene dalla collezione privata di Tarantino. Contrariamente a quello che si può pensare, ottenere i diritti per le canzoni in un suo film non è sempre scontato. Ramos ha spiegato che, nel caso della versione di You Keep Me Hangin’ On eseguita dal gruppo psychedelic hard rock Vanilla Fudge, non hanno faticatore avere l’ok. Dovevano chiedere anche il permesso di editare il brano, ma Carmine Appice (uno dei fondatori della band) era così fan dei suoi film che gli ha dato il via libera senza esitare.

In generale gran parte del budget musicale è stato speso per trovare versioni in una qualità più “pulita” rispetto ai vinili usurati posseduti da Tarantino.

In C’era una volta a Hollywood l’iconica California Dreamin è eseguita in una cover di Jose Feliciano. Non hanno scelto l’originale perché questa versione ha molto più pathos e, soprattutto, è meno conosciuta. “C’è un problema nell’usare una canzone abusata. Diventa uno sfondo e non la senti più veramente. Usare la versione alternativa è stato un bellissimo modo per riascoltare la canzone” ha detto la music supervisor.

E voi cosa ne pensate della colonna sonora di C’era una volta a Hollywood? Fatecelo sapere nei commenti.

Fonte: Rollingstone

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