Che il linguaggio del cinema sia differente da quello videoludico non è certo una sorpresa per nessuno. Da tempo questi due media continuano a inseguirsi, tentando di percorrere strade parallele, per poi ogni tanto incrociarsi e dare vita a operazioni (o tentativi) come Black Mirror: Bandersnatch.

Esiste però un altro modo nel quale questi due modi di raccontare riescono a intrecciarsi: le trasposizioni cinematografiche dei giochi che hanno fatto la storia.

Proprio questa settimana è uscito Resident Evil: Welcome to Raccoon City, nuovo tentativo di Screen Gems e Sony Pictures di portare il franchise Capcom al cinema. Una mossa commerciale che, secondo il nostro Gabriele Niola, può dirsi riuscita, come potete leggere nella sua recensione che trovate qui sotto.

Andando indietro nel tempo, però, troviamo diverse pellicole che hanno tentato di portare al cinema la forza immaginifica dei videogiochi. Pellicole talvolta riuscite, ma spesso rivelatesi enormi delusioni.

Esattamente come per i film tratti dai fumetti, l’elemento più importante da dover trasportare tra i due media è quello dell’atmosfera. Un horror deve rimanere tale, mentre il tono spensierato di un platform può trovare in una commedia o in un film d’animazione la sua corretta trasposizione. Eppure, nonostante si tratti di un’affermazione all’apparenza banale, sono in molti a non aver ancora compreso questo elemento.

SUPER MARIO BROS.

Ne è un esempio Super Mario Bros., pellicola del 1993 diretta da Rocky Morton e Annabel Jankel. Inutile ricordare che il film è stato un immenso flop critico e finanziario. Costato quasi 48 milioni di dollari, Super Mario Bros. ne ha incassati circa 39 milioni. Dopotutto c’era da aspettarselo, quando un colorato platform viene trasformato in una commedia dai toni oscuri e grotteschi.

Per quanto si tratti di un film innegabilmente brutto, bisogna però ammettere che con il passare del tempo ha guadagnato un bizzarro (e inquietante) fascino. Per tutti coloro che pensano di conoscere il film alla perfezione, segnaliamo inoltre che si tratta di una delle prime pellicole con una scena dopo i titoli di coda. Buona visione, se ve la foste persa negli ultimi trent’anni!

 

Super Mario Bros. cinema videogame

 

TOMB RAIDER

Nel 2001 ci fu un film che riuscì ad attirare l’interesse del pubblico generalista verso il mondo dei videogiochi: Tomb Raider. Inutile dire che il merito non va certo alla sgangherata sceneggiatura, ma alla bellezza e alla bravura di un’Angelina Jolie in stato di grazia. Simpatica nota a piè di pagina: per mantenere basso il rating del film, Lara Croft non doveva colpire nessun essere umano con le sue due pistole. Come se non bastasse, anche il lessico del film fu notevolmente rimaneggiato, impedendo a qualsiasi personaggio di dire parolacce o bloccando le poche presenti all’ultima sillaba.

Il successo del primo film portò però la Paramount Pictures a mettere in cantiere una seconda pellicola: Tomb Raider – La Culla della Vita. Uscite nel 2003, le nuove avventure di Lara vedono l’arrivo nel cast di Gerard Butler e Djmon Hounsou. Questo non bastò comunque a far guadagnare più soldi alla produzione, che si fermò a circa 156 milioni di dollari, su un budget di 95 milioni. Non un vero e proprio flop, ma abbastanza per non trasformare i due film in una trilogia.

 

Tomb Raider cinema videogames

 

SILENT HILL

Esistono volte, però, dove tutti gli astri si allineano nel modo corretto, dando vita a un film soddisfacente sotto tutti i punti di vista. Ne è un esempio Silent Hill, opera del 2006 diretta da Christophe Gans e con protagonista la bravissima Radha Mitchell. Forte della colonna sonora di Akira Yamaoka, storico compositore anche della serie videoludica di Konami, il film è un horror inquietante dall’atmosfera del tutto riuscita. Un’atmosfera presa a piene mani dal materiale originale, perfettamente traposto in questa pellicola da gustare con le luci spente.

Nel 2012 il regista Michael J. Bassett tentò di replicare il successo del primo film con Silent Hill: Revelation 3D. Un tentativo andato a vuoto, nonostante il budget esiguo stanziato fosse di appena 20 milioni di dollari. Ai deludenti incassi al cinema fece seguito anche una lunga sfilza di recensioni negative, che bocciavano la pellicola sia per gli amanti del franchise, che per i semplici appassionati di film horror.

 

Silent Hill cinema videogame

 

PRINCE OF PERSIA – LE SABBIE DEL TEMPO E ALTRI “SUCCESSI”

Per ora vi abbiamo citato solamente alcuni titoli che hanno ottenuto una trasposizione cinematografica, ma i film appartenenti a questa categoria sono davvero molti. Tra i migliori ci sentiamo di premiare Prince of Persia – Le Sabbie del Tempo, opera di Mike Newell e prodotta da Jerry Bruckheimer. Il film con protagonista Jake Gyllenhaal poteva vantare atmosfere vicine a quelle del videogioco di Ubisoft e una trama che, per quanto semplice, era in grado di divertire e intrattenere. E poi: vogliamo ammettere che Alfred Molina nei panni dello sceicco Amar è il miglior personaggio di sempre?!

Tra le altre opere ben riuscite troviamo anche il Mortal Kombat del 1995 diretto da Paul W.S. Anderson, Pokémon: Detective Pikachu, Sonic – Il Film e il primo Resident Evil con protagonista Milla Jovovich. Nulla di tanto meraviglioso da strapparsi le vesti, ma abbastanza per uscire dalla sala con il sorriso sulle labbra.

 

Mortal Kombat cinema videogame

 

UWE BOLL E I PEGGIORI INSUCCESSI

Quando si parla di pessime trasposizioni videoludiche, c’è sempre un nome che spunta fuori: Uwe Boll. Autore di una vasta schiera di film, molti dei quali mai trasmessi al cinema, il regista tedesco non è mai riuscito a realizzare una pellicola in grado di conquistare davvero il pubblico. Un insuccesso dietro l’altro che ha spinto i fan dei videogiochi a firmare una petizione per impedire al regista di continuare a deturpare materiale originale tanto pregiato. Tra le pellicole da (non) ricordare troviamo Alone in the Dark, BloodRayne, House of the Dead, Far Cry e Postal.

Nonostante l’innovazione tecnologica portata all’interno dell’industria videoludica, Final Fantasy: The Spirits Within è senza dubbio uno dei più grandi flop della storia. Costsato 137 milioni di dollari, il film ne ha incassati 85 milioni, mandando quasi in bancarotta la Square Pictures. Noi vi consigliamo comunque di recuperarlo, anche solo per comprendere da quando la computer grafica ha fatto un netto passo avanti all’interno di questo settore.

Potremmo andare avanti a citare Tekken, Assassin’s Creed, Dead or Alive, Monster Hunter o Doom, ma si tratta di film a dir poco trascurabili, che ondeggiano tra il “guilty pleasure” e il più semplice “brutto”.

 

Alone in the Dark cinema videogame

 

COSA CI RISERVA IL FUTURO?

Il mercato videoludico è in continua ascesa. Non passa giorno nel quale non ci si renda conto di quanto questo magnifico linguaggio stia evolvendo, raggiungendo vette mai toccate prima da questo settore. Di conseguenza possiamo aspettarci numerosi film in arrivo nei prossimi anni, alcuni dei quali già annunciati e altri spariti dai radar. È il caso di BioShock, di Gears of War, della serie TV di Halo, quella di The Last of Us, o del film d’animazione di Super Mario, per fare alcuni esempi di titoli che prima o poi vedremo al cinema o sul piccolo schermo.

Insomma: le trasposizioni cinematografiche dei videogiochi esistevano, esistono ed esisteranno sempre. Speriamo solamente che si riesca pian piano a comprenderne il potenziale. Un potenziale da sfruttare non come semplice specchietto per le allodole, in grado di attirare gli appassionati al cinema. Ma un potenziale vero, capace di valorizzare il materiale originale e di elevarlo verso nuove vette. Qualcosa di simile a quanto fatto recentemente con Arcane, la serie TV di Netflix e Riot Games basata su League of Legends. Non l’avete vista? Cosa state aspettando? Rimediate immediatamente!

 

Arcane cinema videogame

Classifiche consigliate