Cosa rendeva Zoolander unico già 20 anni fa

Raramente un film comico è stato così amato, guardato e citato senza poi influenzare i suoi simili. Negli anni in cui erano i fratelli Farrelly quelli cui tutti guardavano nel mondo delle commedie, puntando sull’umorismo grossolano ed efficace, sulle brutte figure e il senso di imbarazzo del pubblico (Ti presento i miei fu l’apice), Zoolander era più amato, ma meno imitato. Ad oggi invece è l’unica vera commedia generazionale di quegli anni, partita malissimo con l’uscita in sala solo 17 giorni dopo l’11 Settembre e un botteghino mediocre (45 milioni su un budget di 28) che ha portato ad una ugualmente misera uscita negli altri paesi. In Italia fu distribuito a luglio del 2002, un mese infame e con quella che si definisce un’uscita tecnica, cioè una distribuzione in un numero minuscolo di sale e quasi senza promozione, buona ad ottenere il visto di “film uscito in sala” spendendo quanti meno soldi è possibile per correre in home video.

 

zoolander formiche

 

E dire che Ben Stiller (che del film è anche sceneggiatore e regista) aveva tentato di tutto per rendere il suo film buono anche per il post-11 settembre, cancellando una scena con le torri gemelle di sfondo. Del resto Helzapoppin, film fenomeno degli anni ’40, demenziale ed esilarante, era uscito solo 20 giorni dopo l’attacco a Pearl Harbor e non era stato un problema, anzi. Ma in un certo senso Zoolander non era fatto per incassare era la filiazione di una produzione televisiva e forse era proprio in televisione che doveva trovare il suo pubblico.

 

blue steel zoolander

 

A differenza dell’umorismo che andava di più in quegli anni, Zoolander parlava la lingua dei corti del Saturday Night Live, aveva quel tipo di impostazione comica che poi era l’impostazione di tantissime altre forme comiche degli show televisivi americani. Il personaggio di Zoolander del resto era nato per dei video da mandare durante le premiazioni di VH1 (canale tematico dedicato alla moda). Lì veniva presentato questo modello idiota che descriveva la sua vita e il suo mondo, iniziando ad esplorare un mondo che nessuno aveva ancora mai preso in giro veramente. Tutti i film sulla moda si fermavano sempre alle modelle o alle case di moda. Nessuno aveva mai affondato nello sconosciuto e marginale mondo dei modelli uomini. Quei video erano un un germe perché del film finito contenevano lo spunto di ironizzare sui modelli uomini (e l’idea famosissima delle espressioni tutte uguali) ed erano girati, per l’appunto, come video modaioli nello stile di VH1.

 

vaughn zoolander

 

In Zoolander invece il linguaggio delle immagini e della sceneggiatura è esattamente quello degli sketch del Saturday Night Live. Ci sono i trucchi grossolani (le parrucche della famiglia Zoolander), ci sono moltissimi nomi e volti famosi che partecipano (tanto Frat Pack ma anche David Bowie, Billy Zane e Jon Voight solo per dirne alcuni), e c’è soprattutto quell’idea di personaggi paradossali dentro un linguaggio audiovisivo serio, che non è normale per le parodie o le commedie.

 

zoolander bowie

 

La gag del party con la benzina è divertente per noi ma non per chi la fa, all’interno del linguaggio del film è una scena di festa come se ne girano di solito, con lo sguardo bonario di Derek Zoolander sui suoi cari amici che si divertono. Alla stessa maniera il confronto con il padre minatore (quello di “Sirenetto!!”) è girato con serietà e con interpretazioni che fingono di essere intense da tutti tranne che dal protagonista. Zoolander è una commedia ma finge che chi l’ha girata non lo sappia.

 

 

In quel linguaggio lì, Ben Stiller inserisce il segreto eterno della comicità, cioè un modello di stupido comico che sia originale. Sembra una contraddizione in termini perché lo stupido comico esiste da sempre, ma Zoolander pur essendo molto classico (in fondo è qualcuno che non sa niente e non capisce bene quello che gli viene detto) non è ispirato a nessuno. Non ci sono possibili referenti dietro di lui. Ben Stiller aveva trovato un filone vergine. La gag molto facile di Derek che non è ambigiro, cioè sa girare solo da una parte alla fine della passerella e non è capace a girare dall’altra, è originalissima nonostante l’impianto sia banale. Come del resto suonano freschissime tutte le trovate riguardo la sua carriera, i pre-passerella party e la sfida con Hansel.

 

zoolander computer

 

La tempesta perfetta di un argomento nella cui direzione nessuno fino a quel momento aveva mai guardato (nonostante gli anni ’90 fossero stati quelli in cui più che la moda erano le supermodelle ad aver conquistato l’attenzione) unita ad un linguaggio che i film non usavano ma che gonfiava quello televisivo e infine la mancanza di qualsiasi pressione per un film che non era stato un successo, arrivava in home video con l’attore di Ti presento i miei (che invece era stato un successo), fecero quel miracolo che qualsiasi produzione vorrebbe, il film cult.

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