Dici Jugoslavia, toni farseschi per raccontare la Storia del Paese e pensi subito al cinema di Emir Kusturica. Ci sono tutti questi elementi in Life of a Shock Force Worker, che, oltre a richiamare le opere del regista serbo, è anche una delle ultime espressioni di un importante movimento cinematografico europeo. Il film di Bahrudin “Bato” Čengić è ora disponibile su arte.tv all’interno della rassegna ArteKino Classics. Scopriamo insieme.

La Black Wave Jugoslava

Life of a Shock Force Worker si pone come uno degli ultimi titoli della cosiddetta “Black Wave” Jugoslava, movimento formatosi tra gli anni ’60 e l’inizio dei ’70. All’inizio del decennio nel Paese si producevano più film che mai, con diversi registi che rivendicavano il diritto di criticare apertamente la politica dello Stato socialista. Questa corrente, che raggiunge il suo apice nel 1967-68, guadagna l’attenzione internazionale e provoca forti controversie all’interno della Jugoslavia. Registi noti che ne hanno fatto parte sono Dušan Makavejev, Žika Pavlović, Aleksandar Petrović, Želimir Žilnik, Mika Antić, Lordan Zafranović, Mića Popović e Marko Babac. Ad accomunare i loro lavori, riscontriamo un approccio non tradizionale al filmmaking, un forte black humor e una visione critica della società jugoslava dell’epoca, aspetti che ritroviamo anche in Life of a Shock Force Worker.

Dopo il 1968, si intensifica la controffensiva contro il movimento. I film vengono attaccati per la loro visione pessimistica dello sviluppo socialista jugoslavo e del liberalismo in generale; questo causa la messa al bando di alcuni titoli, mentre alcuni registi sono costretti a lasciare il Paese.

La trama di Life of a Shock Force Worker

Il film è ispirato alla vita dei minatori che, per i loro sforzi nei primi anni del dopoguerra nella Jugoslavia socialista, furono glorificati come lavoratori infaticabili e considerati eroi nazionali. Protagonista è Adem, un operaio bosniaco che trascorre le sue giornate a faticare nel buio di una miniera di carbone. Lodato per la sua dedizione e le sue conquiste, è un lavoratore socialista esemplare. Ma la sua vita è tutt’altro che facile.

Bahrudin “Bato” Čengić (1933-2004) inizia la sua carriera come aiuto regista negli anni Sessanta. Successivamente, inizia a lavorare autonomamente, anche come sceneggiatore: dopo alcuni documentari, firma nel 1967 il suo primo lungometraggio, Mali Vojnici (Playing Soldiers). Nel 1971 esce Uloga moje porodice u svjetskoj revoluciji (Il ruolo della mia famiglia nella rivoluzione mondiale), seguito l’anno successivo da Life of a Shock Force Worker.

Vita da talpa

Life of a Shock Force Worker inizia nel 1946, quando la Jugoslavia, sotto il controllo di Tito, era ancora in buoni rapporti con l’Unione Sovietica. Alle scene di festa iniziali, piene di colori e di luce, si contrappongono quelle che seguono, segnate dal buio e dal carbone delle miniere. Qui, gli operai sono invitati a dare il massimo, sul modello di Stachanov, soprattutto quando viene indetta una gara tra lavoratori sotterranei per designare il migliore. Mentre si danno da fare, il regista, guardandoli apparentemente in modo neutro, lascia che l’assurdità della situazione emerga naturalmente, tra gnomi da giardino dati come premio, macchinari che “sono come una ragazza” e l’euforia dei protagonisti nel sottoporsi a prove durissime.

Una satira amarissima dunque, quella di Čengić, che scaturisce dal contrasto interno delle scene, dall’atmosfera idilliaca/fiabesca ma dal contenuto di segno opposto. I personaggi sono spesso ritratti mentre posano serissimi in inquadrature dalla ricercata composizione, mentre la fuliggine copre i loro vestiti e la stanchezza emerge dai loro volti. Così, alla berlina viene messo l’ideale di produttività che lo Stato socialista impone e l’asservimento degli operai che lo accettano senza problemi, talpe-robot che proseguono imperterriti fino allo sfinimento. Una situazione che, 15 anni più tardi, rivelerà tutta la sua infruttuosità e lascerà gli uomini in balia di un passato tutt’altro che nostalgico e di un futuro quanto più incerto.

Guarda Life of a Shock Force Worker

Come vedere i film di ArteKino Classics

Tutti i titoli della rassegna sono visibili sulla piattaforma streaming europea arte.tv, in Italia disponibile gratuitamente al sito arte.tv/it, che propone la versione sottotitolata di un’ampia selezione del catalogo di Arte, costituito da tutti i generi audiovisivi di carattere informativo e culturale: documentari e reportage, serie, programmi di infotainment, musica e spettacoli dal vivo.

I titoli sono visibili anche sulle applicazioni arte.tv per smart TV, Fire TV, Apple TV e dispositivi mobili e sul servizio tivùon di Tivùsat.

Articolo in collaborazione con ArteKino Classics

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