Finire la stagione di una serie è come finire un buon libro sotto l’ombrellone. Ci si sente un po’ orfani. In particolare Stranger Things riesce a trasportare nel mondo di Hawkins grazie al tono nostalgico scelto dai Duffer Brothers e non è semplice abbandonarlo. Nonostante l’atmosfera anni ’80 sia ritornata prepotentemente al cinema e sia anche già stata superata (ormai si guarda ai ’90), nessuno è riuscita a catturarla così bene come la serie targata Netflix.

Per gli spettatori che hanno vissuto quell’epoca sulla propria pelle basta ritornare ai film del proprio passato per rivivere l’emozione originale. Per le nuove generazioni, orfane di Stranger Things dopo il finale del volume 2 della quarta stagione, abbiamo pensato a qualche consiglio di visione estiva. Sono film che hanno ispirato i registi, alcuni sono stati citati persino nella bibbia della serie (il libro usato a modello per strutturare gli episodi e spiegare il mood agli investitori). Altri sono prodotti più recenti, figli proprio dell’entusiasmo vintage che è nato a seguito della serie. 

In generale però, Stranger Things è un collettore di suggestioni già esistenti, e quindi è molto semplice continuare l’esperienza premendo play su un altro film. Anzi, conoscere i film che hanno appassionato Will, Dustin, Eleven e amici aiuta a godersi ancora di più gli episodi. Quindi buona visione e preparazione a un eventuale rewatch con i film da guardare per restare nel mondo di Stranger Things.

stranger things 4 nightmare
Il poster mashup di Stranger Things con Nightmare

Nightmare – Dal profondo della notte

Chi è Vecna se non Nightmare in versione Hawkins? Il mostro interpretato da Robert Englund e ideato da Wes Craven si muove nei sogni degli ignari studenti trasformandoli in incubi così realistici da essere realmente mortali. L’ispirazione per il villain della quarta stagione di Stranger Things è chiaramente Freddy Krueger: non esteticamente, ma nel modo in cui miete le sue vittime e nel suo lento incedere. Ah, come ulteriore omaggio, i Duffer hanno dato la parte di Victor Creel proprio a Englund!

Oltre a questo va però fatta un’avvertenza a tutti i giovani che ancora non si sono confrontati con il male di Elm Street. È estate, un tempo prezioso per stare insieme senza le incombenze della scuola. Si può andare a letto molte ore dopo il tramonto e ci si può svegliare con il sole a picco. Fatevi un regalo “vintage”. Non guardatelo da soli. Organizzate una serata con amici. Spegnete le luci, prendete birra, pizza o popcorn a piacere, e godetevi questo horror immortale.

IT

Che sia l’originale o la versione moderna in due parti diretta da Andy Muschietti, IT è un modo brillante per prolungare le emozioni date da Stranger Things. Il libro di Stephen King è una sorta di peccato originale. Quando un narratore morde la sua mela ne rimane così influenzato da cercare di rifarlo in ogni modo. I Duffer Brothers avevano intenzione, nei piani iniziali, di strutturare la seconda stagione della serie su un piano temporale più in là nel futuro. Un ritorno a Hawkins proprio come quello fatto a Derry dai personaggi cresciuti.

La cosa straordinaria di IT, come in Stranger Things, è che il male è quello che attira in sala (o in libreria), i legami tra i personaggi sono quelli che fanno venire voglia di ritornare e di portare quelle suggestioni per sempre con sé.

La trilogia di Fear Street

Quando l’algoritmo ti indica quali film fare… non sempre le cose vanno male. Sulla scia di Stranger Things e degli horror estivi per giovani come The Babysitter, Netflix ha distribuito la trilogia di Fear Street. I tre film sono tratti dai libri di R. L. Stine e sono una sorta di cestone sconto nel grande magazzino delle idee. Si trovano tutte alla rinfusa e in sconto, basta buttarsi dentro e cercare.

Presa così Fear Street e i suoi discontinui capitoli (1994, 1978 e 1666) riesce a far passare il tempo. La rivalità tra le due città di Shadyside e Sunnyvale si tinge di sangue quando una maledizione viene risvegliata causando un’interminabile serie di omicidi violenti. Un gruppo di adolescenti cerca di sopravvivere e andare all’origine del male, per salvarsi e salvare molti altri innocenti.

Un viaggio tra epoche e sottogeneri horror che vuole capitalizzare la voglia di emuli di Stranger Things. Sono perciò i film che più di tutti vanno inseriti in questo elenco anche se sarà difficile togliersi di dosso la sensazione di “vorrei ma non posso”. 

L'immensità della notte Stranger Things

L’immensità della notte

L’immensità della notte è un film stupendo fatto con due lire e tutto di atmosfera. Siamo negli anni ’50, una giovane centralinista capta al telefono un misterioso segnale che sembra provenire da un luogo che non è la terra. Inizia così la ricerca della fonte del messaggio mentre la cittadina è distratta e mentre strani fenomeni iniziano ad accadere. 

Per restare nell’atmosfera di Stranger Things avremmo potuto consigliare Incontri ravvicinati del terzo tipo. L’immensità della notte è la versione aggiornata e meno conosciuta che è un piacere assoluto da scoprire. Immergetevi, non ve ne pentirete!

Super 8

J.J Abrams sembrava voler restare nel mondo di Cloverflield con Super 8: un altro monster movie legato all’atto di filmare la realtà. Nessun found footage invece all’interno di questo film. C’è un gruppo di amici giovanissimi che desiderano girare un film. Durante le riprese assistono a uno spaventoso incidente ferroviario dove vedono qualcosa che non avrebbero dovuto conoscere.

Ne esce un film profondamente Spielberghiano, con tanti lens flare e uno stupore d’altri tempi che pervade gran parte della pellicola. Ha lanciato Elle Fanning regalandole una scena di pura recitazione che lei è riuscita a superare alla grande. Tanto sentimento e un buon ritmo che lo rendono una perfetta visione estiva.

Poltergeist

La prima stagione della serie prendeva un elemento fondamentale da Poltergeist: il riuscire a vedere qualcosa di straordinario nella normalità. Il rumore bianco della televisione poteva essere un oggetto per comunicare e aprire una porta tra due realtà proprio come le luci sono state fondamentali per Will Byers.

Stand By Me Stranger Things

Stand By Me

Ancora una volta Stephen King viene in soccorso. Il film di Ron Reiner racconta l’amicizia maschile in un’estate sudata e sporca a Castle Rock.

Un cadavere ritrovato, la voglia di avventura, un viaggio lungo i binari del treno alla scoperta di se stessi e infine la vita adulta da cui si riguarda tutto il proprio vissuto all’indietro. Uno dei più grandi esempi delle possibilità del cinema di formazione e il modello su cui si è basata la dinamica tra i ragazzi di Stranger Things. 

Stati di allucinazione

Ricordate le lunghe sessioni di addestramento nella vasca di deprivazione sensoriale, gli esperimenti su Eleven e sulle sue capacità speciali? I Duffer si sono ispirati al programma MK-Ultra condotto dalla Cia per la creazione di neuroarmi durante la guerra fredda.

In Stati di allucinazione di Ken Russell, il ricercatore Eddie Jessup (William Hurt) conduce su di sé una serie di esperimenti che lo portano alla scoperta dei confini della coscienza e del cosmo. Puro misticismo allucinato e folle. Si parte da Stranger Things e si arriva nel body horror. Un trip che vale comunque la pena di fare!

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