Il fatto che i ruoli più noti di John Hurt siano una parte di supporto in un film di fantascienza in cui è il primo a morire per un alieno che gli esce dallo stomaco, e un altro ruolo in cui non è mai riconoscibile dall’inizio alla fine, la dice lunga su quello possa fare un attore con poco, senza battute o solo con il corpo. Lo sa bene Andy Serkis che, con tecnologie e in epoche molto diverse, della recitazione nascosta è un maestro.

John Hurt è stato l’attore di supporto d’eccezione per 30 anni di cinema americano e mondiale, una presenza fenomenale, indelebile anche con un pugno di battute a film. Specialista di quell’arte particolare che consiste nel fare il medesimo lavoro dei protagonisti con un decimo del tempo a disposizione, ovvero raccontare la complessità umana, rendere un personaggio memorabile, dare solidità ad un carattere scritto sulla carta, John Hurt in The Elephant Man ha portato a termine il suo più grand...