Tra pochi giorni arriverà nelle sale The Northmanl’atteso film di Robert Eggers con protagonista Alexander Skarsgård. Dopo avervi raccontato i dettagli dello sviluppo del progetto, addentriamoci ora nelle fase di preproduzione e riprese del film.

Le location

Il 70% di The Northman si svolge in Islanda. Prima della pandemia, doveva essere girato metà in Islanda e metà in Irlanda del Nord, nella lussureggiante e verdeggiante campagna fuori Belfast, dove sono state girate le otto stagioni de Il trono di Spade. Durante il lockdown, Eggers ha deciso poi di girarne la maggior parte in Irlanda, dove i set principali era stati allestiti dallo scenografo Craig Lathrop, che afferma:

Questo è un film storico basato su un tempo e un luogo molto specifici, e l’accuratezza storica era estremamente importante per noi, pur non potendo disporre delle location dei nostri sogni. Non ho mai visto un film vichingo che non sia principalmente radicato nella fantasia, e sia Rob che io eravamo irremovibili nel voler catturare l’atmosfera quotidiana di questo mondo reale, perché pensavamo che avrebbe interessato il pubblico. Con tutti i dettagli corretti, potevamo immergerci nella vita vichinga del X° secolo.

Ma l’obiettivo della massima accuratezza si è rivelato assai difficile da perseguire:

Non sappiamo molto sulle costruzioni dell’era vichinga, perché non ne è rimasta nessuna; quindi abbiamo dovuto immaginarle usando il modeling in 3D sul computer. Mi sono inoltre affidato ai nostri esperti accademici, che ci hanno aiutato a immaginare dei set che riflettessero il potere e la grandezza di re Aurvandil.

Lathrop ha così modellato in 3D le colonne intagliate rinvenute all’interno delle dimore reali scandinave del X° secolo, e ha inviato i disegni agli scultori, che hanno realizzato delle copie con l’argilla, poi intonacate e dipinte. I mobili sono stati progettati e costruiti sulla base del rendering d’epoca, gli arazzi elaborati al computer, poi tessuti e ricamati in India. Eggers aggiunge:

È stato difficile stabilire un tono visivo per questo film, perché l’arte dell’era vichinga era astratta e i dipinti e le illustrazioni del XIX° secolo erano tutt’altro che rappresentazioni accurate di quella realtà. Le immagini a cui ci siamo rifatti per il design del film provenivano da libri di storia militare e illustrazioni di musei o da immagini di ricostruzione storiche con protagonisti che si vestono come i vichinghi.

I costumi

La costumista Linda Muir è stata incaricata di creare abiti che rappresentassero culture e tradizioni diverse, aspetto che ha implicato centinaia di comparse. Muir ha iniziato la sua ricerca sull’era vichinga leggendo le Saghe degli Islandesi, un corpus di letteratura medievale che descrive le vite e le azioni degli uomini e delle donne norvegesi stabilitisi per la prima volta in Islanda intorno all’anno 870. “Questi testi però sono stati scritti 200 anni dopo il periodo su cui ci stavamo concentrando, il X° secolo”, precisa Muir. “Non ci sono resoconti scritti della vita quotidiana del periodo, poiché per altri 200 anni è rimasta in vigore una tradizione orale. Non esistono informazioni precise sui colori, lo stile e le tecniche di fabbricazione degli abiti“. I costumi che voleva ricercare infatti non esistevano proprio: “Il grosso problema riguardo all’abbigliamento dell’età vichinga è la mancanza di esemplari rimasti: ci sono frammenti, ma non un singolo indumento completo, tantomeno un intero vestito“.

Dopo aver consultato libri sul taglio e il cucito di abiti altomedievali, la costumista ha setacciato siti online che disegnano e vendono vestiti a figuranti vichinghi. Tramite questa community, ha trovato tessitori di twill e lana per armature, oltre ad altri indumenti e accessori. Così, per The Northman, Muir ha dovuto realizzare da zero ogni capo, armature comprese, e le su ricerche hanno portato alla realizzazione di 120 costumi originali. Per gli abitanti dei villaggi slavi, schiavi baltici, lavoratori domestici e donne e uomini vichinghi di alto e basso rango ci sono voluti circa 750 indumenti maschili e 430 femminili.

The Northman

Le riprese

Per le riprese di The Northman, il regista, insieme al direttore della fotografia Jarin Blaschke, ha deciso di ricorrere ad una sola macchina da presa, aspetto che ha creato un po’ di difficoltà, dato che erano previste sequenze di combattimento meticolosamente coreografate con centinaia di comparse che si svolgono in più location.

Spiega Eggers:”I grandi film d’azione e avventura implicano decine e decine di tagli, perché i realizzatori utilizzano più macchine da presa e catturano le scene da varie angolazioni. Il nostro film è diverso e si muove in modo diverso, perché non ci sono così tanti tagli, con la speranza che sia più coinvolgente“.

Girare le scene di combattimento con una singola camera è stata una sfida anche per gli attori e le controfigure, in quanto ha richiesto di ripeterle più volte. Racconta Skarsgård:

Girare quelle scene è stato mentalmente e fisicamente estenuante: per alcune sono stati necessari 25 ciak. Se ad esempio nel playback non era evidente un pugno, bisognava rifare tutto da capo. Speriamo che il pubblico si accorga della diversità dell’approccio con una singola cinepresa, per la maggiore fluidità nelle scene di combattimento, essendoci meno tagli. Sembra più coinvolgente e reale, come se si stesse lì.

Trovate tutte le informazioni su The Northman nella nostra scheda.

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