Manca poco all’uscita di The Northmanil nuovo film di Robert Eggers, che arriverà nelle sale italiane il prossimo 21 aprile. Un progetto assai ambizioso, con un budget di 90 milioni di dollari, che ha rappresentato una grande sfida per il regista, dopo i più “piccoli” The Witch The Lighthouse.

Ecco quello che c’è da sapere sulla trama, sulla genesi del progetto e sulle fonti d’ispirazione per la storia.

The Northman: la trama e il cast

The Northman ha come protagonista il giovane principe Amleth, che sta per diventare un uomo quando il padre viene brutalmente assassinato da suo zio, che poi rapisce sua madre. Fuggendo dal regno insulare in barca, il ragazzo giura vendetta. Due decenni dopo, Amleth è un berserker vichingo che fa irruzione nei villaggi slavi, dove una veggente gli ricorda il suo voto: vendicare suo padre, salvare sua madre, uccidere suo zio. Viaggiando su una nave di schiavi verso l’Islanda, Amleth si infiltra nella fattoria di suo zio con l’aiuto di Olga, una donna slava ridotta in schiavitù, e si propone di onorare il suo voto.

Il casting ha preso forma all’inizio del 2019, con Alexander Skarsgård  nei panni del principe Amleth. Lo accompagna  un cast corale, che include diversi attori già coinvolti in lavori passati di Eggers, tra cui Anya Taylor-Joy, Willem Dafoe, Ralph Ineson e Kate Dickie, la coppia di genitori in The Witch. Oltre a loro, troviamo Ethan Hawke, Claes Bang e Björk, che torna sul grande schermo dopo un’assenza di quasi vent’anni, con il piccolo ma significativo ruolo della veggente slava.

L’obiettivo del film

In merito alla genesi del progetto, Eggers ha dichiarato:

Non ho mai voluto fare un film sui Vichinghi: pensavo che fossero bruti e violenti, senza nulla di interessante. Mia moglie, al contrario, amava le Saghe Islandesi, le storie medievali della tradizione Vichinga, ed era convinta che le avrei apprezzate. Ma, nonostante la sua insistenza, non ho mai aperto uno dei libri  sull’argomento. Quando però siamo andati in Islanda nel 2015, i suoi paesaggi epici e travolgenti mi hanno totalmente ispirato. Ho subito immaginato figure solitarie del X° secolo in sella a un cavallo, sovrastate da montagne, ghiacciai e cieli infiniti dai colori soprannaturali. Poi ho iniziato a pensare ai Vichinghi e ad apprendere cosa era realmente esistito nei primi decenni del X° secolo in Scandinavia, e allo stesso tempo sono stato attento alle reinterpretazioni e agli elementi imprecisi che erano stati proiettati sulla cultura vichinga nei millenni successivi.

Ho trovato una civiltà ricca e complessa, fatta di arte meravigliosa, fusione culturale e religiosa, tecniche evolute, costumi elaborati e codici di onore e giustizia. Segnata allo stesso tempo da estrema violenza e sottomissione, in cui gli orribili cicli di vendetta non conoscevano fine. L’umanità, a quanto pare, non cambia mai. Forse è per questo che sono attratto dal passato. È uno specchio oscuro e lontano.

L’idea del film si è poi è concretizzata durante un pranzo con Alexander Skarsgård. Nella stesura della sceneggiatura, l’obiettivo era dare una visione quanto più accurata del mondo dei vichinghi dell’epoca:

Con l’aiuto del geniale scrittore e poeta islandese Sjón, ci siamo imbarcati nella realizzazione del film sui vichinghi storicamente più accurato e storicamente plausibile di tutti i tempi. Abbiamo lavorato con archeologi e storici, cercando di ricreare le minuzie del mondo fisico, tentando anche di catturare, senza pregiudizio, il mondo interiore della mente vichinga: le loro credenze, la mitologia e la vita rituale. In questo modo, in questo film il soprannaturale è realistico quanto l’ordinario, perché per loro è stato così.

Le recenti rappresentazioni televisive, cinematografiche e videoludiche della mitologia vichinga e della cultura norrena sono romanzate e vogliono sembrare appariscenti e cool. Oggi la concezione pubblica di un vichingo sembra più quella di una rockstar che di una sacerdotessa, una contadina, una guerriera o di una regina dell’antico norreno. Con la nostra ricerca maniacale abbiamo cercato di ridefinire questa immagine in qualcosa di radicato ed elementale come i paesaggi, che sono stati molto d’ispirazione. Le arti visive dell’era Vichinga, così come la loro poesia, sono ricche, intricate e complesse, ma a differenza della poesia, sono astratte e non ‘atmosferiche’. Quindi, visivamente, sono stati i paesaggi e gli elementi naturali – il vento, il fango, la pioggia, la neve, la terra, il ghiaccio, la cenere e il fuoco – a creare l’atmosfera del film, insieme ai suoni della natura e quelli degli strumenti dell’epoca vichinga.

 

the northman Alexander Skarsgård

 

Le ispirazioni della storia

“La storia più famosa di vendetta familiare nella letteratura è Amleto di Shakespeare“, afferma il produttore e attore Alexander Skarsgård. “L’influenza chiave di Amleto è la leggenda scandinava di Amleth, che è essenzialmente il film che abbiamo realizzato, infondendo i sapori degli antichi miti norreni con il linguaggio secco e laconico delle saghe islandesi, e conservando gli elementi soprannaturali della leggenda dell’Amleto”.

In The Northman, Eggers e Sjón hanno infatti mescolato la leggenda di Amleto con elementi delle saghe islandesi e dei miti norreni per creare una storia del tutto originale, ambientata alla fine del X° secolo. Le saghe familiari islandesi, scritte in islandese antico (un dialetto norreno), che si svolgono nel IX°, X° e XI° secolo, sono narrazioni in prosa basate su eventi storici incentrati principalmente sulla vita locale; al contrario, le saghe leggendarie, da cui ha avuto origine la storia di Amleto, hanno utilizzato elementi del romanzo medievale per tessere storie più soprannaturali e avventurose.
Le saghe leggendarie, per lo più ambientate nell’era vichinga, sono molto più fantasiose delle saghe familiari, in quanto presentano mostri, draghi ed eroi che salvano principesse”, afferma Neil Price, professore di archeologia britannico e autore specializzato in magia, stregoneria e religione dell’era vichinga, che ha svolto il ruolo di consulente per The Northman. “Robert mi ha detto fin da subito che avrei dovuto basare questo film su una saga leggendaria: l’elemento fantasy era importante. Come ha fatto in altri suoi film, gli aspetti magici e visionari della storia possono essere interpretati dallo spettatore come realmente accaduti o come stati d’animo“. Continua Price: “Questa è di gran lunga la rappresentazione più accurata dell’era Vichinga che abbia mai visto. Ero sul set durante la pre-produzione assistendo a tutto ciò a cui stavano dando vita, e l’ho trovato travolgente: non avevo mai visto un tale livello di attenzione ai dettagli in un film storico“.

Trovate tutte le informazioni su The Northman nella nostra scheda.

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