Il termine trailer deriva dall’inglese “rimorchio” per un motivo molto semplice: a inizio Novecento era il termine utilizzato per descrivere un filmato inserito alla fine dei film per trainare il pubblico verso le pellicole di prossima uscita. Il lessico utilizzato inizialmente non era certo dei migliori, dato che venivano presi i pezzi salienti dell’opera in questione e montati con una semplice voce di sottofondo. Con il passare del tempo, però, i trailer si sono evoluti, presentando contenuti talvolta inediti e altre volte raccontati con estrema cura, in modo da non rovinare l’esperienza al possibile spettatore pagante.

Al giorno d’oggi, in un mercato popolato da numerosi servizi di streaming e da un pubblico mediamente pigro, è ancora più importante realizzare un buon trailer per portare le persone al cinema. Questo vale non solo per le produzioni più piccole, ma anche per i grandi blockbuster, molti dei quali al giorno d’oggi sono costituiti sono film a tema supereroistico. Negli ultimi anni abbiamo visto di tutto e il contrario di tutto. Trailer modificati per evitare spoiler e post-credit mostrate per attirare la gente in sala.

Ma partiamo dal principio.

Trailer e supereroi

Tanto prevedibili quanto sorprendenti

Per quanto roboanti a livello di mercato, i cinecomic non sono certo una tipologia di film dalla trama particolarmente elaborata. Uno o più supereroi devono affrontare una minaccia per il loro mondo e, dopo svariate scene d’azione e una boss fight finale, riescono nell’impresa. Certo, esistono le variazioni sul tema e una vasta gamma di stili e toni con la quale trattare queste moderne figure mitologiche, però raramente ci si allontana da quanto appena descritto. Ebbene, nonostante ciò, il trailer di un cinecomic dovrebbe comunque evitare di rovinare l’esperienza finale allo spettatore.

Logica vuole, però, che vengano presentati i personaggi principali e il motivo del conflitto, per poi lavorare sul concetto di hype. Riuscire a incuriosire, senza rivelare troppo, è il principale obiettivo di un trailer. Per questo motivo è giusto inserire un crescendo di scene d’azione, via via più interessanti mano a mano che ci si avvicina alla fine del filmato. Allo stesso tempo, però, non bisognerebbe mostrare le scene clou del film, in modo da lasciare gli spettatori a bocca aperta durante la visione. Insomma: i trailer devono essere l’antipasto e non la portata principale della cena.

Come accennato in apertura, per mostrare le scene più interessanti della pellicola, ma senza rovinare l’esperienza finale, le case di produzione americane (Disney in primis) hanno trovato una nuova soluzione. Stiamo parlando dell’alterazione del trailer, che subisce così delle modifiche ben precise ed evita pesanti spoiler su personaggi presenti nel film o sugli eventi principali della pellicola.

Trailer e supereroi

Occhio non vede…

Ci riferiamo, per esempio, ad Avengers: Infinity War e Avengers: Endgame. Nel trailer dei due film vediamo scene del tutto inedite e altre ancora che hanno subito pesanti alterazioni. Captain America che non risulta ferito dallo scontro con Thanos, Hulk che compare in una scena dove, nel montaggio finale, non è presente, Pepper Potts tagliata fuori del tutto dall’arrivo di Tony Stark sulla Terra. Queste sono solo alcune delle differenze, che non approfondiamo per evitare noi stessi di rovinarvi i film, se non li avete ancora visti. Differenze che, nonostante ingannino lo spettatore, sono state introdotte a fin di bene. Non c’è dubbio però che questo vada talvolta ad avere un impatto sulle aspettative finali del pubblico. Tuttavia, in alcuni casi, si tratta dell’unica soluzione possibile per il bene della visione al cinema dell’opera.

Trailer e supereroi

Il troppo stroppia

Capita a volte, invece, che le case di produzione abbiano bisogno di trascinare le persone nelle sale cinematografiche e che, per farlo, siano disposte a fare qualsiasi cosa. Questo sfocia, quando va bene (!), in trailer che rivelano quasi del tutto la trama del film in questione. Situazione iniziale, problema scatenante, missione da completare e scontro finale sono tutti riassunti in meno di tre minuti, privando il pubblico della gioia di scoprire alcuni elementi seduti sulla comoda poltrona del cinema. Talvolta, come accaduto in Venom, possiamo persino vedere una scena post credit posta nel bel mezzo del trailer! Si tratta di scelte spesso infelici, che dimostrano una scarsa attenzione nei confronti del pubblico. Comprendere il lessico e lo storytelling dei trailer è infatti fondamentale, senza trattare questi filmati come se fossero dei cortometraggi.

Esistono poi i casi limite in cui si supera il buon senso. Ci riferiamo, in questo caso, a Morbius, che proprio con il suo trailer ha ingannato molti spettatori. Nel filmato di presentazione del film, infatti, vediamo la Oscorp che sembra presa dalla saga di The Amazing Spider-Man, un murales con l’Uomo Ragno di Raimi e un paio di scene con Adrian Toomes, l’Avvoltoio interpretato da Michael Keaton in Spider-Man: Homecoming. Tutto ciò che abbiamo citato non è poi stato inserito nel film, ma ha senza dubbio contribuito a portare pubblico in sala. L’ennesima prova di come, quando si vuole troppo, si rischi talvolta di esagerare e, di conseguenza, di deludere gli spettatori.

E voi che cosa ne pensate dei trailer dei film di supereroi? Siete d’accordo sulle modifica apportate a fin di bene? Vi infuriate quando riassumono l’intera storia del film? Fatecelo sapere con un commento qui sotto o, se preferite, venite a trovarci sul canale Twitch di BadTasteItalia.

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