La scuola migliore per imparare il mestiere di regista d’azione è il lavoro di stunt coordinator. Lo sostiene Sam Hargrave, regista di Tyler Rake 2. Il suo curriculum ha seguito proprio questo percorso. Prima controfigura di Chris Evans nel primo Avengers, poi coordinatore degli stunt in diverse pellicole, tra cui molti film Marvel, è passato dietro la macchina da presa con Tyler Rake nel 2020.

Merito prima qualche cortometraggio poi un’esperienza come regista di seconda unità. Quella che, in particolare modo nelle produzioni dei Marvel Studios, si occupa delle scene d’azione. Il metodo della “Casa delle Idee” si affida parecchio su questi artigiani specializzati nell’azione. Compartimenta i processi per lasciare liberi i registi di lavorare sul tono e sulle emozioni, mentre professionisti specializzati si occupano dei combattimenti, altri degli effetti speciali e così via. 

Il cursus honorum di Sam Hargrave è nell’ultimo decennio più la regola che un’eccezione. Soprattutto quando si parla di dirigere ambiziosi film action. Ha fatto la stessa cosa Chad Stahelski, l’uomo più legato al franchise di John Wick. Il suo sodale David Leitch ha lavorato come stunt-man negli anni ’90 e ha poi diretto film elogiati per le scene di combattimento come Atomica Bionda, Deadpool 2Fast & Furious – Hobbs & Shaw, Bullet Train. Steve Boyum ha lavorato agli stunt di Apocalypse Now e ora dirige la serie The Old Man. È del mestiere anche David Barrett, all’opera sulle serie FBI: International e True Lies

Il fatto che talvolta nelle grandi produzioni i registi non siano direttamente coinvolti nella fase di riprese delle coreografie ha alimentato a lungo un dibattito sulla legittimità di questa scelta. La posizione di Hargrave a riguardo è chiara: queste sequenze devono essere dirette da chi ne sa, da chi capisce le dinamiche e i tempi sul set. Per essere registi action serve essere interlocutori credibili per tutta la squadra. Sia per ridurre i rischi che per parlare lo stesso linguaggio.

Tra i registi con cui ha lavorato che meglio gestiscono la troupe ha citato i fratelli Russo, Francis Lawrence e Gavin O’Connor. Pur rifiutandosi di fare i nomi di chi non comunica bene con le maestranze, ha spiegato che quelle esperienze sul set fanno pensare a quanto sia importante avere una persona che sappia cosa sta succedendo nella preparazione.

Nel suo caso, ha spiegato, sa quanto tempo serve per fare un secondo ciak di un ribaltamento d’auto. Così non si lamenta se ha richiesto molto tempo ripristinare il set. È stato empatico con la troupe e in costante dialogo grazie alla sua esperienza da stunt che gli ha permesso di fare meglio il suo lavoro di regista.

I registi che sono stati stuntman infatti:

Lavorano da vicino con gli attori durante la fase di prova, e anche io ho fatto così. Parli con gli attori e capisci come ragionano e come operano. Questa esperienza sul campo dà un vantaggio rispetto a chi arriva dalle scuole di cinema. Puoi avere dell’acume tecnico per capire dove posizionare la cinepresa e le luci, ma nel mondo degli stunt devi saper comunicare con gli attori quotidianamente. 

Questa prospettiva non è nuova nel mondo del cinema. Sin dalle origini del cinema commerciale gli studi e i registi si sono specializzati. Avere maestranze efficienti, o anche solo saper come ottenere il miglior risultato permette di ottimizzare il budget e lavorare spediti. I generi hanno aiutato a fare anche questa economia di scala. L’azione resta, ancora più dell’horror, la categoria di film che più richiede competenze specifiche per le sue esigenze. 

I risultati, spesso, si vedono. Queste persone sanno quali sono i limiti delle scene d’azione e come spingerli un po’ oltre. In Tyler Rake 2, ad esempio, si sperimenta con un vertiginoso piano sequenza iniziale molto creativo.

Il “tuttofare” Tom Cruise è però di un avviso leggermente diverso. Durante la promozione di Mission: Impossible – Dead Reckoning Parte Uno ha spiegato che non sente il bisogno di dirigere i suoi film nonostante gli sia stato chiesto spesso. Perché? Semplicemente perché lui già segue tutti gli aspetti della produzione, fotogramma per fotogramma, stunt compresi. 

Insomma, l’azione è un’ottima scuola di cinema. Si possono però mettere le proprie competenze a disposizione di un film anche senza stare dietro la macchina da presa.

Fonte: Indiewire

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