In occasione della presentazione di Cyrano alla Festa del Cinema di Roma, abbiamo avuto l’opportunità di incontrare Joe Wright, regista del film con Peter Dinklage, Haley Bennett, Kelvin Harrison Jr., Ben Mendelsohn, Bashir Salahuddin, Scott Folan.

Nella sua carriera Wright ha diretto film come Espiazione, Anna Karenina, Orgoglio e pregiudizio e, recentemente, La donna alla finestra. Cyrano uscirà a fine gennaio nel nostro paese.

Intervista a cura di Gabriele Niola, sottotitoli a cura di Aleksandra Daszkilewicz.

CYRANO, DI JOE WRIGHT: LA TRAMA

Versione musical dell’intramontabile storia di uno dei più celebri e travolgenti triangoli amorosi di tutti i tempi. Un uomo all’avanguardia rispetto alla sua epoca, Cyrano de Bergerac, incanta il pubblico con brillanti giochi di parole nelle sfide verbali e con la sua sfolgorante abilità nei duelli di spada. Cyrano non riesce tuttavia a trovare il coraggio di dichiarare i suoi sentimenti alla splendida Roxanne, perché è convinto che il suo aspetto lo renda indegno dell’amore di colei che è anche la sua più cara amica. Lei, però, si è innamorata a prima vista di Christian.

NOTE DI REGIA

Avevo le idee chiare su come realizzare questo film. I primi 3 atti della struttura in 5 atti sarebbero stati girati in una città barocca del tardo ’600, Noto. La cinepresa avrebbe avuto un senso di libertà, una fluidità molto meno formale che in altri miei lavori recenti. Il film sarebbe stato una celebrazione irriverente della vita e una lettera d’amore all’amore. L’ultimo atto del film avrebbe avuto uno stile quasi minimalista, semplice come un “Ti amo”. Tutto il canto sarebbe stato dal vivo. Sarebbe stato intimista, avremmo dovuto sentire il respiro, le piccole imperfezioni che spezzano il cuore.
In tempi di crisi noi narratori abbiamo la responsabilità di riunire la comunità, grande o piccola, intorno al proverbiale falò, e di aiutarla a guarire. Lo facciamo usando il potere della nostra immaginazione per narrare storie di emozioni vere. Per offrire luce quando il mondo sembra avvolto in un’impenetrabile oscurità. Per offrire un luogo dove congiungersi alle emozioni e un canale per esprimerle. Un luogo di amore e compassione. Tutti i miei film pongono la stessa domanda centrale: “Come posso connettermi agli altri e perché spesso non ci riesco?”. Tutti e tre i protagonisti del film tentano una connessione senza riuscirci. Tutti e tre sono innamorati ma si sentono indegni dell’amore che cercano. Eppure tentare è tutto.

 

 

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