Troppe le premesse negative che facevano temere il peggio. Un regista e sceneggiatore con un curriculum non propriamente esaltante (Mortal Kombat e Resident Evil). Una serie di attori di genere (Lance Henricksen su tutti, che già aveva dato il suo contributo a due Alien), con un’aggiunta straniera, Raul Bova, che lasciava perplessi (non per altro, ma anche soltanto per il suo inglese). E la chiara sensazione che si volesse sfruttare la popolarità dei due villain per arraffare un po’ di soldi, senza preoccuparsi di essere al livello delle serie originali o anche solo di mantenere lo stesso livello di violenza, tanto da non aver ricevuto il rating R, come capitato a tutti gli episodi delle due creature aliene.

Ora, molti di questi preugidizi non scompaiono durante la proiezione, ma Alien Vs. Predator è meno peggio di quello che si potrebbe pensare.
Intanto, stupisce il buon utilizzo degli effetti speciali. Il digitale, per una volta, non è pacchian...