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È davvero singolare come due autori così diversi fra loro per sensibilità artistica e collocazione politica come Alan Moore e Frank Miller siano riusciti a donare delle sfumature così forti all’Universo Supereroistico della DC Comics tanto che, in pieno 2016 e nonostante rilanci, nuove versioni, film e serie tv, si finisce quasi sempre per parlare della loro influenza.
Frank Miller e Alan Moore.
Il primo – tranquilli, non ho intenzione di dilungarmi troppo – è stato “saccheggiato” tanto da Christopher Nolan per la sua Trilogia del Cavaliere Oscuro, con alcuni passaggi di Batman Begins che parevano presi di peso dal suo Batman: Anno Uno, quanto da Zack Snyder per il discusso Batman v Superman. Una pellicola esteticamente debitrice anche delle incarnazioni videoludiche recenti dell’Uomo Pipistrello, ma geneticamente imparentata – fin da quando è stata annunciata – alla seminale graphic novel Il Ritorno del Cavaliere Oscuro. Poi che questa a...
La graphic novel di Alan Moore e Brian Bolland diventa un film d'animazione sospeso fra rigore filologico, aggiunte fuori luogo e una performance stellare di Mark Hamill nei panni di Joker
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