Parlo invece dell’ottimo riscontro di critica e di pubblico che ha avuto negli Stati Uniti.
Facile intuire le ragioni. Sembrerebbe trattarsi infatti di un prodotto cinico, per adulti, come se ne facevano negli anni settanta.
L’apparenza c’è. La gente (anche innocente) muore. Chi dovrebbe garantire la sicurezza del mondo sembra preoccuparsi più per la sua poltrona. E anche i personaggi positivi sono tutt’altro che impeccabili.
Ma purtroppo, per quanto si possa voler credere a questa patina, rimpiangendo magari i bei tempi di Hal Ashby e William Friedkin, è impossibile non notare tutte le pecche dell’operazione.

Se già il primo capitolo aveva momenti di grande inverosimiglianza (ma almeno si faceva apprezzare per il tono asciutto e forte della storia), qui siamo ormai nel campo della pura fantascienza.
Il piano per incastrare Bourne fa acqua da tutte le parti, considerando che le prove per incastrarlo sono troppo evidenti per non far...