Se si dovesse eleggere la migliore commedia dell'anno, molti commentatori probabilmente opterebbero per Borat. Ma, francamente, io mi sentire di avanzare la candidatura di Casino Royale. Certo, c'è il piccolo problema che, sulla carta, dovrebbe essere una pellicola d'azione e di spionaggio, ma quando le risate (involontarie, purtroppo) abbondano a tal punto, forse le differenze con Sacha Baron Cohen non sono poi enormi.

Il problema con il personaggio di James Bond è che i produttori, ormai da diverso tempo, non sembrano voler prendere una strada precisa. Da una parte, è difficile abbandonare la formula di successo, fatta di personaggi femminili monodimensionali, gadget avveneristici e situazioni fantasiose e poco credibili. D'altra parte, l'esigenza di rinnovarsi spingerebbe verso altre strade, come quella (serissima e quasi sempre rigorosa) dell'ottimo serial televisivo 24. In Casino Royale, abbiamo azioni terroristiche, gruppi di guerrigl...