Battle Creek 1x01 "The Battle Creek Way": la recensione
Debutta l'atteso poliziesco Battle Creek, la serie prodotta da Vince Gilligan e David Shore e diretta da Bryan Singer
Dal 2017 sono Web Content Specialist l'area TV del network BAD. Qui sotto trovi i miei contatti social e tutti i miei contenuti per il sito: articoli, recensioni e speciali.
La serie prende il nome dell'omonima località del Michigan nella quale giunge l'agente FBI Milton Chamberlain (Josh Duhamel). I potenti mezzi a disposizione dell'uomo sono in netto contrasto con la povertà nella quale sono costretti ad operare gli agenti del commissariato. Su tutti il detective Russ Agnew (Dean Winters, ce lo ricordiamo come Ryan O'Reilly in Oz), che proprio con Milt finirà per fare coppia. Due uomini apparentemente inconciliabili per formazione, carattere e fisico, che tuttavia impareranno, già in questo primo caso, a trovare un'alchimia particolare che consentirà, settimana dopo settimana, di crescere professionalmente e di scoprire qualcosa in più l'uno sull'altro.
È inutile girarci attorno, quindi chiariamo subito. Chi, leggendo i nomi eccellenti accostati al progetto, ha immaginato di trovarsi di fronte a qualcosa di dirompente e originale, farebbe meglio a ricredersi. Battle Creek è un incontro di menti nel quale ogni particolare sensibilità interviene per scolpire, con la giusta delicatezza e non in modo radicale, un genere ben riconoscibile, inevitabilmente familiare. Poliziesco, procedurale, buddy, sono questi i paletti fermi rispettivamente nel genere, nella storia e nelle relazioni tra i protagonisti. La figura più pacata e quella più rude che vengono a confronto, che mal si sopportano, ma che in qualche modo si completano: niente di nuovo sotto il sole.Vince Gilligan ha tenuto in un cassetto questo pilot per dieci anni. E la domanda che, un po' malignamente, sorge spontanea è: non avrà preso troppa polvere in tutto questo tempo? La visione del Michigan è ben lontana da quella del New Mexico in cui vivono i personaggi di Breaking Bad e di Better Call Saul. C'è una mano più sicura alla regia rispetto alla media dei procedurali di genere, che poi alla CBS sono di casa, ma Singer non si avventura mai in territori troppo personali, lasciando che sia la scrittura di Gilligan e Shore a definire la serie oltre i canoni in cui, stando alla descrizione fatta finora, potrebbe sembrare ingabbiata. Ed è qui che Battle Creek inizia a vincere e a costruire qualcosa di diverso.
Prendiamo ad esempio la prima scena della serie. Prima dell'arrivo del vincente Milt, Russ e un suo collega sono costretti a condurre un'operazione con mezzi a dir poco imbarazzanti. Ecco, c'è un senso del grottesco che si ripropone in alcuni lampi dell'episodio – come i falsi complimenti scambiati da Milt con i suoi vecchi colleghi, o il modo bizzarro in cui si prepara prima di presentarsi ai nuovi – e che rompe la monotonia (in senso davvero letterale) del genere. Rimangono comunque sfumature davvero leggere. Battle Creek non rinnova e non è nemmeno sua intenzione farlo. Questo per specificare ciò che la serie non è. Quello che rimane è un procedurale più che dignitoso, con un ottimo cast, personaggi collaudati ma riusciti e un buon ritmo.