Here and Now 1x01 "Eleven Eleven": la recensione
Il primo episodio di Here and Now ci fa conoscere la famiglia di protagonisti: l'incomunicabilità sfocia in un evento straordinario
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Alan Ball, tanto regista quanto sceneggiatore della puntata, non ci getta immediatamente nel mezzo della famiglia, intesa come nucleo inscindibile. Lavora piuttosto lungo tutta la prima metà della puntata sulle differenze, sulle specificità dei caratteri, in modo tale che, una volta riuniti, per lo spettatore si tratta di mettere insieme i pezzi di un puzzle di cui ha in qualche modo già una conoscenza, seppur non approfondita. Quindi le persone prima dei legami che le uniscono, potremmo dire le conseguenze prima delle cause, in questo micromondo in cui la struttura familiare è così pervasiva e simbolica.
Scopriamo quindi che la famiglia è formata da una coppia benestante e progressista. Lui è un professore di nome Greg, interpretato da Tim Robbins; lei è un'avvocatessa, di nome Audrey, interpretata da Holly Hunter. Hanno quattro figli, di cui tre adottati. Si tratta di Ashley, già sposata e madre, che gestisce un sito di moda; di Duc, brillante life coach; di Ramon, studente; della figlia biologica Kristen, ancora a scuola. I paesi di provenienza dei primi tre, in certi casi importanti, sono Liberia, Vietnam e Colombia. Dopo aver conosciuto tutti questi personaggi in quello che è diventato il loro “habitat” naturale, ossia il lavoro, li vedremo confluire tutti nella seconda parte della puntata verso la casa dei genitori, per festeggiare il compleanno di Greg. Ed è qui che accadrà qualcosa di sorprendente.Va detto che Here and Now ricerca la chiarezza più dell'empatia. Sorprendentemente questo avvio di serie è più algido e distaccato di quanto potremmo aspettarci e quindi, giungendo al momento culminante dell'episodio, il climax di natura forse sovrannaturale, forse no, saremo più coinvolti a livello narrativo che emotivo. Non sono protagonisti simpatici questi Boatwright, almeno non per adesso. Indossano costantemente una maschera che li definisce, e alla quale credono così ciecamente che questa sembra essere entrata sotto la pelle. C'è molta sofferenza non mostrata in questa première in cui la parola chiave, e non sfugge il senso grottesco dell'affermazione, sembra essere incomunicabilità.
A fronte di un'apertura mentale alla quale sembra difficile chiedere di più, fatta di una famiglia americana che accoglie il mondo nella sua casa, che lo nutre, lo cresce, esistono barriere mentali e personali che sembrano frapporsi tra i personaggi. E c'è più di un'ombra sul progressismo quasi urlato, sull'accettazione ostentata, ma forse non provata fino in fondo. Ci sono tradimenti, insoddisfazioni professionali, difficoltà relazionali. Qualche crepa inizia a scorgersi, ma sarà solo nel monologo fiume – assurdo e respingente – di Greg, che gli argini verranno spazzati via. A quel punto la “visione” di Ramon, che nota quattro fuochi a formare quello che, aiutandoci con il titolo della puntata, definiamo come un doppio 11, è solo la manifestazione di un disagio che tutti nella famiglia provano o soffocano.I temi di Here and Now emergono chiaramente. Si tratta di una serie sul senso di colpa (anche questo, come tutto il resto, simbolico e rappresentativo di una società intera), sull'egoismo, sull'assimilazione culturale. Sull'efficacia, o originalità, di questi temi ci sarà tempo per dire, e non è il caso di dare giudizi dopo un solo episodio.