The Slap 1x01 "Hector": la recensione
Arriva sulla NBC The Slap, remake dell'omonima serie australiana del 2011. Il cast è d'eccezione, ma il progetto non riesce del tutto
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Hector (Peter Saarsgard) si appresta a festeggiare, controvoglia, il suo quarantesimo compleanno. La sua mente è concentrata sui dubbi a lavoro, dove attende una promozione e dove si trova la sua giovane amante Connie (Makenzie Leigh, vista quest'anno in Gotham), e all'interno della sua famiglia, dove vive un momento di difficoltà con la moglie Aisha (Thandie Newton). Alla festa da cui parte tutto si ritrovano alcune coppie, come quella dei genitori di Hector, Manolis e Koula (Brian Cox e Maria Tucci). C'è poi il cugino Hector (Zachary Quinto) con la sua famiglia, Anouk (Uma Thurman) con il suo nuovo giovane compagno (Penn Badgley da Gossip Girl), e Rosie (Melissa George, che come David Tennant in Gracepoint riprende il ruolo che aveva nel prodotto originale) anche lei con la sua famiglia. Il comportamento esasperante di uno dei bambini, e anche una condizione di pericolo, porteranno uno dei personaggi a dare uno schiaffo al piccolo. Di più qui non riveliamo, ma è abbastanza semplice dopo la presentazione dei personaggi capire chi colpirà chi.
Il problema principale di The Slap è che dovrebbe essere una serie che pone al centro l'ambiguità di situazioni e personaggi, che lascia intravedere in un gesto il caos che regna dietro il presunto ordine familiare, e che quindi in ogni puntata (ognuno degli otto episodi è incentrato su un personaggio e porta il suo nome), si apre come un ventaglio per rivelarci la verità. The Affair l'anno scorso ha portato avanti un discorso di questo tipo, e l'ha fatto in modo affascinante, cedendo un po' solo nel finale di stagione. Il succo è la relatività delle situazioni, il valore di un gesto (lì un tradimento, qui una sonora sberla) che va al di là di ciò che vediamo, per assumere un diverso significato a secondo del punto di vista dell'osservatore. Appunto, The Slap dovrebbe essere tutto questo, ma non lo è.La differenza fondamentale: questa première è incentrata su Hector, ma non si basa sul suo punto di vista. Il personaggio non è sempre in scena, e non è consapevole di tutto ciò che accade (ad un certo punto viene anche spiato). Al contrario, nel momento in cui è sotto l'occhio della telecamera, c'è una sovraesposizione del suo punto di vista, che viene letteralmente raccontato tramite un'irritante voce narrante che esprime pensieri, tensioni ed emozioni. Non c'è un'immagine da interpretare, al suo posto c'è una verità che già qualcuno ha stabilito per noi. E allora, anche se si tratta solo di una puntata su otto, ci sentiamo un po' scoraggiati nel proseguimento della vicenda, perché probabilmente ciò che vediamo è ciò che è.
I segreti e le motivazioni dei personaggi (parecchio odiosi, c'è voglia di seminare sberle a destra e a manca) non rispecchiano il nostro desiderio di conoscere le cause, al contrario abbastanza scontate, dietro un certo comportamento, ma semplicemente il modo in cui si evolveranno i drammi familiari nelle prossime puntate. C'è il tradimento, l'insoddisfazione, la violenza repressa, la semplice (e frustrante per lo spettatore, che accoglie lo schiaffo quasi come una liberazione) incapacità di fare il genitore. Per chi è interessato, molto probabilmente The Slap sarà questo. Gli altri possono accontentarsi di quello che accade nell'episodio "Mockingbird" di Game of Thrones.