Sono dati trimestrali migliori di quanto Wall Street si aspettava quelli presentati oggi da Netflix: nel terzo trimestre dell’anno, il gigante dello streaming ha visto tornare in crescita il numero di abbonati paganti, saliti a 223.09 milioni in tutto il mondo dai 220.67 del trimestre precedente. La crescita era prevista, ma gli analisti stimavano poco meno di 1.1 milioni di abbonati in più. Crescono anche i ricavi, a 7.93 miliardi di dollari, oltre le stime degli analisti che prevedevano 7.84 miliardi.

Va sottolineato comunque che la crescita non è stata equamente distribuita, anzi: in Nordamerica (Stati Uniti e Canada) l’incremento è stato di 100mila unità, mentre in Asia sono stati aggiunti ben 1.43 milioni di abbonati. Proprio l’Asia è un mercato in forte ascesa (anche per gli altri streamer), ma va ricordato che in quell’area i ricavi medi per abbonamento sono molto più bassi.

La cosa non preoccupa particolarmente Netflix, che si avvia concludere il 2022 con una grande svolta nel proprio core business: i ricavi infatti inizieranno ad arrivare anche dalla raccolta pubblicitaria, quando a novembre verranno inaugurati gli abbonamenti Base con pubblicità. Questa rivoluzione spingerà Netflix a cambiare anche le comunicazioni trimestrali: in futuro non farà più previsioni sul numero di abbonamenti paganti che si aggiungeranno, non essendo più questa la sua unica fonte di ricavo (anche perché questo dato ha causato molti problemi in borsa quando è stato disatteso, nella prima metà del 2022). Al momento il titolo sta crescendo del 12% negli afterhours.

Per l’ultimo trimestre dell’anno, comunque, Netflix si aspetta di aggiungere altri 4.5 milioni di abbonati (gli analisti puntano a 4 milioni), una cifra decisamente ottimistica.

La stilettata ai concorrenti

Nella lettera agli azionisti, Netflix sottolinea come lo streaming sia il “futuro dell’intrattenimento”, una cosa della quale si sono accorti anche i suoi concorrenti, incluse media company e operatori del mondo della tecnologia. Questi “investono miliardi di dollari per ampliare i loro nuovi servizi, ma generare profitto nello streaming è molto complesso e difficile, e stimiamo che tutti i nostri concorrenti stiano perdendo soldi: complessivamente, parliamo di una perdita di oltre 10 miliardi di dollari. […] Prevediamo che alcuni di loro cercheranno di costruire delle piattaforme in grado di generare profitto, da soli oppure continuando il consolidamento dell’industria. Alcuni alzano i prezzi, altri fanno tagli nella spesa per i contenuti, altri ancora tornando su modelli tradizionali che però potrebbero diluire la loro offerta verso i consumatori. Crediamo che il nostro focus sullo streaming puro sia un vantaggio”.

La condivisione della password a pagamento

La pubblicità non sarà l’unica nuova fonte di ricavi per Netflix: lo streamer sta infatti testando ormai da qualche tempo dei modelli per permettere la condivisione delle password tra più persone a fronte di un piccolo sovrapprezzo. Nella lettera agli azionisti, afferma di aver trovato il piano giusto e di lanciarlo nel 2023: “Nei paesi in cui lanceremo il piano Base con pubblicità, prevediamo che l’opzione di trasferire un profilo di qualcuno che condivide una password in un nuovo account autonomo diventerà molto popolare”.

Fonte: Deadline

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