Dati trimestrali migliori delle aspettative per Paramount Global, con ricavi in crescita del 3% rispetto a un anno fa per un totale di 7.1 miliardi di dollari.

In particolare, la piattaforma streaming Paramount+ festeggia il traguardo dei 63 milioni di abbonati in tutto il mondo (ne ha aggiunti 2.7 milioni nel trimestre appena concluso). I ricavi della divisione streaming crescono del 38% rispetto a un anno fa, con un’impennata del 46% sul fronte delle sottoscrizioni, che da sole hanno raccolto 1.3 miliardi di dollari (anche per via dell’aumento dei prezzi di Paramount+). Cresce anche l’ADV nella divisione streaming (+18%), mentre l’utilizzo della piattaforma Paramount+ e di quella fast Pluto TV è cresciuto del 46%.

Paramount Global prevede che nel 2023 le perdite della divisione streaming si ridurranno rispetto all’anno precedente, e nel trimestre appena concluso ammontano a 238 milioni di dollari rispetto ai 343 di un anno fa. Ovviamente la riorganizzazione in corso, che ha visto la sostanziale chiusura di Showtime (assorbito in Paramount+) e numerosi licenziamenti, contribuiscono a questa riduzione delle perdite, che rimangono comunque importanti. Non è ancora chiara, però, la strategia per portare a profitto in tempi brevi la divisione streaming, un problema comune a diversi studios hollywoodiani (Peacock è un esempio). Ma Wall Street ha voluto festeggiare i dati positivi, facendo balzare il titolo del 10% in borsa.

Il prezzo degli scioperi

Durante l’annuncio dei dati trimestrali, il CFO Naveen Chopra ha quantificato in 60 milioni di dollari le perdite della compagnia dovute agli scioperi:

L’impatto finanziario degli scioperi ammonta a circa 60 milioni di dollari di costi relativi alla mobilitazione. Queste sono spese incrementali che dobbiamo affrontare per conservare le attività produttive mentre lo sciopero prosegue. Sono costi che hanno avuto un impatto sui segmenti cinematografico e televisivo.

Con lo sciopero degli attori ancora in corso, Paramount si aspetta un impatto economico anche nel quarto trimestre.

Fonte: Deadline

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