La nostra recensione della serie documentaria sul caso Alex Schwazer, disponibile su Netflix dal 13 aprile

Non ci sono dubbi fin dall’inizio che questo sia un documentario parziale: la versione di Alex Schwazer della storia che lo ha coinvolto prima in un caso di doping e poi nel suo tentativo di tornare all’attività agonistica. È Alex Schwazer a raccontarla e in seconda battuta sono le persone che lo hanno allenato o gli sono state vicino (le fidanzate, i genitori e i giornalisti che lo hanno seguito) a fornire il contesto, corroborare le sue idee e ipotesi e allargare la prospettiva. È la sua squadra nel senso più ampio del termine a stargli vicino e creare il racconto, e poi nel finale anche un villain, cioè un esponente della parte che gli si è opposta in tribunale e lui racconta essergli stata opposta anche nelle trame di palazzo.

Schwazer prima vince una medaglia d’oro nella marcia alle Olimpiadi di Pechino nel 2008, poi viene trovato positivo al doping prima delle Olimpiadi del...