La nostra recensione della seconda stagione di Good Omens, disponibile su Prime Video

Squillino le trombe celesti, sparino i cannoni infernali: dopo un’attesa di quattro anni, Good Omens è tornata sul piccolo schermo per una seconda stagione che sembra aver imparato molto bene dagli errori del passato. I fan del primo arco di episodi non hanno di che temere, poiché i toni brillanti e tenui sono rimasti intatti. Su questi nuovi sei episodi, tuttavia, regna la legge del less is more; orfano, stavolta, di un proprio (in parte) romanzo d’origine a cui ispirarsi, Neil Gaiman opera un labor limae mirabile, epurando la storia di ogni fronda superflua che possa distogliere dal focus principale.

Di che focus si parli, non andrebbe forse nemmeno precisato: sin dal proprio esordio nel 2019, Good Omens ha reso chiaro al pubblico come la sua forza risiedesse nella stupefacente chimica tra i suoi due protagonisti, l’angelo Aziraphale (Michael Sheen) e il demone Crowley (David Tenn...