A dominare per tutta la durata del lungo pilot di The Americans è il costante rapporto tra identità e ambientazione. Schermo nero. Una musica. Un luogo e una data. Washington 1981. È in questo modo che lo show decide di presentarsi ed è a questo tipo di narrazione, finalizzata a creare un ambiente familiare e riconoscibile anche per chi non lo ha vissuto, che gran parte della puntata è dedicata. FX sa bene infatti che la funzione di un pilot non è quella di spiegare dettagliatamente il corso che la storia prenderà in futuro, ma quello di introdurre ai ritmi, ai personaggi e, soprattutto in questo caso, alle ambientazioni della serie. E in questo senso The Americans funziona benissimo.
Il 1981 apre un decennio che sembra avere fretta di scappare e di distanziarsi da quello che l’ha preceduto. La corsa a due alla conquista dello spazio non è più il presente ma qualcosa da celebrare insieme ai suoi protagonisti, il linguaggio musicale è cambiato, con la rabbia degli anni ’70 ...
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