True Detective tenta di sconfinare nell’horror puro e ci riesce alla grande. Con il quarto episodio di Night Country la regia di Issa López, già autrice del potente Tigers are not Afraid, riesce a trovare l’ispirazione per sequenze da nervi tesissimi. È un’opera di scavo. Prende terrore già presente nel primo volume (con cui il quarto condivide moltissimi legami, un po’ troppo furbetti), ma in maniera sommessa, e lo rende il soggetto principale di questa indagine ai confini con il paranormale.
L’episodio inizia con Liz Danvers che guarda ossessivamente il video con la scomparsa di Anne Kowtok. Immagini e grida che fanno da sfondo a questa ora di televisione che fa finalmente discendere la serie nelle tenebre, in ogni senso. Si giunge in quel luogo oscuro tramite visioni che rapiscono, come accade a Julia Navarro, sorella di Evangeline. Il vagare nei ghiacci, la morte, ha il duplice aspetto di fine della vita e di liberazione estatica dal male terreno.
È questa l’ambiguità ...
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