C’è qualcosa di triste nel veder passare un grande interprete come Dean Norris da Breaking Bad a Under The Dome. La serie ispirata al romanzo di Stephen King, anche produttore, giunge stancamente alla fine della sua prima stagione senza riuscire a mantenere le poche promesse dell’esordio e terminando come uno dei peggiori prodotti, anche rispetto alle aspettative pre-debutto, del 2013. Storyline confuse e poco accattivanti, interpretazioni quasi mai all’altezza, situazioni inverosimili e una generale sensazione di mancanza di cura da parte degli autori sono state le coordinate lungo le quali si è mossa la stagione in queste tredici puntate, fino a giungere ad un season finale altamente deludente e povero di spunti.

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Partendo dalla fine, Under The Dome tenta di raccogliere nel cliffhanger di fine stagione le tensioni dei due grandi blocchi che hanno dominato la scrittura della serie: quello legato alla natura della cupola e ai suoi vari misteri e quello più collegato a...