La recensione dela prima stagione della serie Vikings: Valhalla, sul Netflix dal 25 febbraio

Nel corso delle sue otto altalenanti stagioni, Vikings è comunque riuscita a mantenere un pubblico affezionato grazie principalmente alla sua natura di minestrone: la serie creata da Michael Hirst metteva sul piatto un’enorme varietà di ingredienti diversi, o fuori dalla metafora culinaria esplorava una vasta gamma di tematiche diverse, fornendo quindi nuovi spunti di riflessione a getto continuo. Vikings: Valhalla, spin-off prodotto da Netflix e creato da Jeb Stuart, è al contrario molto focalizzata, e concentrata solo su un paio di questioni centrali, intorno alle quali ruota tutto l’arco narrativo di questa prima di quattro previste stagioni. Da un lato questo la impoverisce, trasformando quello che era un intricato affresco storico in una classica lotta tra bene e male e rimuovendo ogni complessità politica e sociale; dall’altro le consente di restare concentrata dall’inizio alla fine, e di...