Allen v. Farrow
ideata da Kirby Dick, Amy Ziering
HBO
Qualsiasi storia quando viene ridotta e adattata allo storytelling, cioè quando viene organizzata e sistemata per essere raccontata in modo avvincente, perde in realismo. È un problema maggiore più la storia è reale e specialmente se è controversa, cioè se non si possono mettere i cattivi da una parte e i buoni dall’altra (è per questo che invece riesce così bene con l’olocausto, perché i cattivi possono essere dipinti a tinte estreme come nei film di finzione).
Un documentario come Allen v Farrow deve porre grande attenzione a come rende narrabili gli eventi, come trasforma le persone in personaggi di un racconto, perché va limitato il più possibile il ricorso a stereotipi e figure archetipe o anche ad espedienti ruffiani, altrimenti il rischio è di spingere lo spettatore in una direzione o nell’altra invece di fargli comprendere le molte sfaccettature del racconto e la difficoltà nel comprendere la verità.
Come il documentario Allen v Farrow organizza la sua narrazione, attribuendo alle persone coinvolte dei ruoli da rispettare, come fossero personaggi di un film
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