È uscita il 9 giugno Questo mondo non mi renderà cattivo, la nuova serie di Zerocalcare. Disponibile su Netflix, la serie è slegata alla precedente Strappare lungo i bordi.

Questo mondo non mi renderà cattivo, oltre ad avere episodi più lunghi, presenta una storia originale più organica e di impronta decisamente più politica. Ritornano comunque i personaggi principali che già abbiamo conosciuto e amato in Strappare lungo i bordi. In questa nuova serie i protagonisti subiscono però un’evoluzione: maturano loro come personaggi, ma matura anche la loro relazione con lo stesso Zero. Vediamo insieme in cosa consistono questi cambiamenti.

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ZERO

Zero è l’alter ego di Zerocalcare (ovviamente) ed è il personaggio che cambia di meno tra una serie e l’altra. Resta sempre la voce narrante e il perno di ogni cosa, ma lascia un po’ più di spazio alla storia e agli altri personaggi.

Di lui abbiamo imparato a conoscere tutto: la fobia sociale, i sensi di colpa, il desiderio di schivare gli accolli. Conosciamo la sua coscienza, l’Armadillo (a cui presta voce anche questa volta Valerio Mastrandrea). All’interno di Questo mondo non mi renderà cattivo troviamo la storia di un’amicizia finita. Zero si interroga su come sia possibile andare avanti senza lasciare indietro nessuno, che è un po’ il senso di tutta la serie. Troviamo un protagonista che si trova a essere ricco e famoso a differenza degli altri suoi amici, che vive il conflitto di voler dire cose che però non può dire senza conseguenze. Tutte problematiche che Zerocalcare descrive nei suoi fumetti e che vengono trasportate anche nella serie. Ironizza anche sulle critiche a Strappare lungo i bordi e all’uso del romano. “Ma secondo te io parlo strano? Romano, che non se capisce…” Risponde l’Armadillo: “Ma no, al limite c’hai un po’ de inflessione. Potresti benissimo essere uno de Trieste che guarda tanto I Cesaroni.”

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SECCO

Una delle evoluzioni più importanti la compie il personaggio di Secco, qui molto più presente.

Se tutti ce lo ricordiamo per “annamo a pijà er gelato?” in Questo mondo non mi renderà cattivo si aggiunge quello che sarà probabilmente un nuovo tormentone: “Mi esce il sangue dal naso” usato come scusa per non fare qualsiasi cosa.

Ma il vero cambiamento sta nel fatto che Secco, pur conservando tutte le sue caratteristiche, la sua indolenza e il suo menefreghismo, porta avanti un’integrità che prima non conoscevamo. Non ha bisogno di spinte da parte di nessuno per stare dalla parte giusta né si macina nei dubbi come Zero. Secco sa cosa è giusto fare e lo fa. Diventa dunque protagonista di uno dei monologhi più belli della serie, facendosi portavoce di chi dalla vita non ha mai ottenuto niente gratis, ma comunque non lo usa come scusa per essere una persona orribile.

Qua tutti c’hanno talmente tanti cazzi che ce potresti fare un fumetto intero sulla vita de ognuno. Però non li usano come scusa per fare gli stronzi con gli altri che stanno peggio.

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SARAH

Infine troviamo Sarah, il “faro morale” di Zero che, in questa serie, vacilla.

Abbiamo conosciuto Sarah in Strappare lungo i bordi come l’amica che dice la cosa giusta anche a costo di sembrare antipatica. Quella che non si fa problemi a rimproverare gli amici se pensa che stiano sbagliando, ma che è sempre presente per aiutare. Sarah ha un grande desiderio: fare l’insegnante.

Già in Strappare lungo i bordi la vediamo inseguire questo sogno, facendo nel frattempo mille lavoretti che detesta solo per mantenersi. In Questo mondo non mi renderà cattivo Sarah arriva a un passo dal realizzare il suo sogno, ma potrebbe svanire tutto se non si schiera, per una volta, dalla parte del più forte. Così Zero perde la sua bussola morale, non capisce come l’amica abbia potuto fare una cosa del genere. Ed è allora che il monologo di Sarah arriva e colpisce come un pugno. Simbolo di tutti coloro che si sentono lasciati indietro, che vedono gli amici andare avanti mentre loro sono bloccati e annaspano per cercare di raggiungere il proprio obiettivo.

Sono dieci anni che sono ferma immobile e non faccio mezzo passo avanti. (…) Forse non ti ricordi, ma io dieci anni fa ero quella lanciata, che aveva tutte le porte aperte. Per questo ti stavo sempre appresso, perché mi dispiaceva che te invece tribolavi. Poi tu ti sei sbloccato, tutti vi siete sbloccati. Siete andati avanti, avete fatto cose e io invece sono rimasta qua. Prima ero quella che poteva fare tutto, poi sono diventata quella che non stava a fare niente.

Alla fine, Sarah comunque capisce di aver sbagliato e riesce a rimediare. Il suo arco narrativo si risolve nel migliore dei modi.

Trovate tutte le notizie su Questo mondo non mi renderà cattivo nella nostra scheda.

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