La 2^ stagione di Reacher composta, come la 1^, di 8 episodi, si è conclusa il 19 gennaio con i primi 3 episodi che si sono dimostrati subito un grande successo per Prime Video, superando del 50% il pubblico della stagione 1 in soli 3 giorni dalla messa in onda e confermando come la serie con protagonista Alan Ritchson sia diventata una garanzia per il servizio streaming. Distribuito in ben 180 paesi, lo show si è infatti aggiudicato il primo posto in termini di spettatori totali a livello globale.

Le principali differenze tra le prime due stagioni

Basata su La vendetta del freddo, undicesimo romanzo della serie di romanzi Lee Child, dedicata al solitario ex poliziotto militare girovago, la 2^ stagione di Reacher, secondo il suo stesso leader, è profondamente diversa dalla 1^ perché il caso da lui affrontato è personale, il che cambia molto il suo approccio alle indagini ed al gruppo di persone con cui le affronterà.

Intervistato dall’Associated Press, Richtson ha infatti spiegato come abbia amato il fatto che lo scorso anno il pubblico si fosse trovato di fronte ad un personaggio misterioso, tutto da scoprire (ed eventualmente paragonare a quello interpretato da Tom Cruise), impegnato in una missione solitaria per cui aveva accettato l’occasionale aiuto dell’agente Roscoe Conklin, mentre nella 2^ lo vediamo circondato dalle persone che per lui contano maggiormente, i suoi ex commilitoni, nonché la cosa più vicina ad una famiglia che Reacher abbia mai avuto.

Al di là dell’evidente assenza di Roscoe Conklin (Willa Fitzgerald) ed Oscar Finlay (Malcolm Goodwin) in questo nuovo appuntamento, ciò che rende così diverse le prime due stagioni è proprio il debutto della 110^ unità investigativa speciale, che Reacher comandava quando era ancora nell’esercito.

Non solo la 2^ stagione di Reacher concede infatti al pubblico l’opportunità di guardare al passato del protagonista tramite alcuni flashback, il che dà anche la possibilità di comprenderne meglio l’evoluzione, ma obbligandolo ad interagire con persone che lo conoscono profondamente, senza che abbia più una posizione di comando su di loro, cambia completamente le carte in tavola per il protagonista, che si trova costretto ad una completa collaborazione, anche se i suoi uomini continuano evidentemente a riconoscergli un ruolo di leadership nel corso delle indagini. Queste sono infatti persone che, a caso concluso, Reacher non potrà lasciarsi definitivamente alle spalle, proprio come dimostra la sua ultima conversazione con Frances Neagley (Maria Sten), che gli dirà a chiare lettere di non volersi più accontentare di qualche sparuto messaggio in codice e anni di attesa prima di poterlo rivedere.

Innegabile che anche la sua relazione con Karla Dixon (Serinda Swan) sia sviluppata in maniera molto diversa da quella dello scorso anno con Roscoe. Nella 2^ stagione scopriamo infatti che tra i due c’è sempre stata una forte attrazione, ma che la posizione di comando di lui ed i suoi stessi principi, gli avevano impedito di fare una qualsiasi mossa per non infrangere la catena di comando e creare problemi all’interno della sua unità. Rivedere però Karla dopo tanti anni e scoprire che quello che provava per lei non è mai sopito, porta i due a dare un quasi immediato sfogo alla passione che li ha sempre irrimediabilmente legati, anche se la loro relazione appare fin da subito destinata ad avere una data di scadenza.

Sebbene Reacher resti un personaggio di poche parole, con uno spazzolino da denti come unico possedimento, alcuni dei momenti più piacevoli della 2^ stagione sono proprio quelli in cui i vari membri della sua squadra lo mettono alle corde con osservazioni o domande personali alle quali, diversamente da quanto abituato a fare, lui non può sfuggire, perché queste sono persone a cui tiene profondamente e che, a loro volta, tengono a lui, facendogli comprendere che la loro non è un’intrusione, ma genuino interesse o preoccupazione.

Lo stesso caso affrontato da Reacher nella 2^ stagione è una missione di vendetta per la morte di Calvin Franz, ex membro della sua squadra, il che rende il già determinato protagonista della serie persino più risoluto e minaccioso, deciso a vendicare la morte del suo amico e proteggere al contempo Frances, Karla e David (Shaun Sipos) che, come lui, saranno coinvolti in questa missione di vendetta.
E proprio parlando di vendetta, uno degli aspetti forse più oscuri di questa 2^ stagione, è come tutti membri dell’unità, essendo su un cammino comune, non rispettino sempre il loro mantra che “le supposizioni uccidono” quando, dopo la morte di Langston, danno per scontato che il suo pilota ed il suo ingegnere conoscessero tutti i piani del loro capo e, dopo avergli apparentemente dato la possibilità di scappare, li uccidono abbattendo l’elicottero con un missile lanciato da Neagley e comportandosi quindi da giuria e carnefici. Nel romanzo la decisione di uccidere i due diventa persino più difficile da comprendere quando viene rivelato che l’ingegnere, in particolare, stava collaborando con Langston perché minacciava la vita della figlia.

Decisi a vendicare il loro amico, Reacher ed il suo team agiscono senza mostrare alcuna pietà il che, dal punto di vista narrativo, dimostra come i personaggi di Roscoe e Finlay, nella 1^ stagione, non fossero semplicemente dei temporanei alleati per il protagonista, ma avessero il ruolo di bussola morale per Reacher, contenendone la violenza, cosa che non succede invece nella 2^ stagione.

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