Servant ritorna oggi sugli schermi di Apple TV+. L’intricata serie pensata da M. Night Shyamalan e Tony Basgallop ha mantenuto le aspettative trasformandosi rapidamente in un continuo turbinio di colpi di scena e ribaltamenti. È normale quindi, alla pressione del tasto play del primo episodio della terza stagione, avere un attimo di smarrimento. Proviamo quindi a ricapitolare dove siamo rimasti alla fine della seconda stagione di Servant per prepararci a vivere i nuovi episodi.

La seconda stagione di Servant inizia con la ricerca di Jericho, il bambino dei Turner morto e poi misteriosamente tornato in vita al posto di una bambola reborn con cui Dorothy (Lauren Ambrose) sta facendo terapia. Dopo il climax finale della prima stagione il neonato è scomparso. Nella famiglia regna l’incertezza: chi era quel bambino che la babysitter Leanne (Nell Tiger Free) ha portato in casa? Cosa era autentica magia e cosa una truffa ben orchestrata? Le certezze iniziano a cadere e Sean, interpretato da Toby Kebbell, si convince sempre di più che quello sia il suo vero figlio.

Arriva una busta misteriosa alla loro porta. Un messaggio: la conferma che Jericho è vivo e una scarpetta. Roscoe, assoldato per fare da guardia alla casa, ritorna dopo quattro giorni di assenza convinto di essere restato una notte sola in macchina. Grazie a una sessione di ipnosi, i protagonisti scoprono che in realtà è stato rapito da una setta e sembra abbia assistito a dei sacrifici umani.

Parte la ricerca di Leanne, che lavora presso una nuova famiglia, i Marino. Tobe (Tony Revolori) viene persuaso a fingersi un rider e a portare della pizza nella casa per guardare se ci sia qualcosa di sospetto. Lì entra e incontra la ragazza, con cui condivide un sentimento di affetto. Lei sviene all’improvviso e viene portata nell’attico dei Turner. Inizia così la sua detenzione e il cuore di Servant.

C’è una forte tensione tra Leanne e Dorothy che è disposta a tutto per riavere suo figlio e la accusa di averlo rapito. Nel frattempo, nel seminterrato della casa, più cresce il disagio della prigioniera più si formano delle profonde crepe. La donna, presa da una forza misteriosa ogni notte alle 2 in punto si alza e compie dei gesti violenti. Cerca di uccidere Leanne seppellendola viva all’interno della terra e del fango che sta invadendo la cantina, ma fallisce. Tante scuse da parte di tutti e una preoccupazione sempre maggiore nei confronti della donna che più volte dice di volersi uccidere. La ragazza non viene però liberata. 

Un altro messaggio consegnato alla famiglia. Questa volta si chiede una ricompensa per riavere il bambino. I Turner decidono di pagarla, vendono i molti averi e le bottiglie di vino pregiate e recuperano i soldi. Salvo scoprire che nel punto di incontro c’è l’enigmatico zio George (Boris McGiver) in cerca di Leanne, la quale manifesta (a noi spettatori) poteri paranormali.

Portato nell’abitazione, il trasandato uomo spiega che la presenza di Leanne è come un cancro che si sta espandendo nella casa, giustificando così le crepe. Spiega che la comunità a cui appartengono è fatta di persone che hanno ricevuto una seconda possibilità. La stanno usando per seguire i piani di Dio e fare del bene per le altre persone. Si devono però limitare a farlo solo con chi gli viene detto di aiutare. Leanne ha disobbedito a questa indicazione. Non avrebbe mai dovuto agire come ha fatto con il bambino e ora tutti stanno pagando le sue azioni. 

Si scoprono molti sensi di colpa diffusi tra i tre protagonisti per la tragica morte del piccolo: Sean si è allontanato di casa a lungo per partecipare a una trasmissione televisiva, quando avrebbe dovuto stare vicino alla moglie. Lei, in vistosa difficoltà e crisi depressiva post-partum, aveva chiesto aiuto al fratello Julian (Rupert Grint) il quale era impegnato a drogarsi e aveva ignorato la richiesta.

Arriva un pacco indirizzato a George, “la risposta sta arrivando” dice l’uomo. È una antica videocassetta betamax. C’è stata una sparatoria a casa dei Marino. I Turner sono sconvolti, George la legge come una punizione divina per la disobbedienza. Julian e Leanne fanno l’amore. Lo zio li scopre a letto insieme e li avverte con orrore che “lei sta arrivando”. Ovvero una misteriosa donna con un inquietante velo nero nota come zia Josephine. L’uomo viene poi investito da una macchina e ucciso. I poteri di Leanne si rivelano al mondo quando, durante una cena, Julian va in overdose e viene miracolosamente salvato da quest’ultima. 

Arriva la donna in nero che propone un patto: farà tornare Jericho a patto di potere avere 15 minuti da sola con la ragazza. Dorothy accetta e sembra realizzare di essere la causa della morte di Jericho. La consapevolezza dura poco.

Scopriamo infatti che nel betamax c’è il video di un culto che dà le indicazioni per officiare un rituale in tre parti: invocazione, consacrazione, emancipazione. Un susseguirsi di azioni di morte che culminano con i corpi bruciati. Zia Josephine si prepara a fare lo stesso con la giovane. Tutti i Turner sono bloccati da una forza misteriosa. La lotta è all’ultimo sangue e Leanne sembra avere la peggio. La famiglia riesce a liberarsi e Dorothy la salva colpendo la donna in nero. Questo sancisce una riconciliazione tra le due, grande tema della seconda stagione di Servant. 

La stagione si chiude in un tono lugubre, con la consapevolezza che qualcun altro sta arrivando di ancora più terribile. Il corpo carbonizzato di zia Josephine giace minaccioso nel piccolo spazio tra pareti.

Tante sono le domande lasciate in sospeso dalla seconda stagione di Servant. I nuovi episodi promettono di continuare a risolvere gli enigmi ponendone molti altri.

E voi cosa ne pensate di Servant? Quanto attendete la terza stagione? Fatecelo sapere nei commenti!

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