Anche The White Lotus 2 è stata un’intelligente e sagace trasposizione del concetto di privilegio, con una differenza non trascurabile rispetto all’apprezzatissima prima stagione della serie di Mike White. Mentre infatti gli ospiti del resort hawaiiano non hanno avuto significative opportunità di interagire con le persone del posto, contribuendo così a rendere le loro eccentricità persino più marcate, nella 2^ stagione la decisione di inserire nella narrazione personaggi come la manager dell’hotel Valentina (Sabrina Impacciatore) e le due prostitute Mia (Beatrice Grannò) e Lucia (Simona Tabasco) ha dato allo show una nuova prospettiva ed un punto di vista che non era stato affrontato nella prima.

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Sebbene sia una discutibile abitudine fortunatamente in via di estinzione, non sono poche le serie TV – particolarmente quelle americane – che hanno dipinto l’Italia in maniera del tutto anacronistica o sognante, senza riuscire davvero a catturare l’essenza del nostro paese, al di là dell’essere visto questo meraviglioso contenitore di opere d’arte inestimabili e tradizioni culinarie.

LE DIFFERENZE TRA THE WHITE LOTUS 1 E 2

The White Lotus 2, invece, proprio grazie a personaggi come Valentina, Mia e Lucia, che interagiscono spesso tra di loro parlando dei loro sogni e speranze nella loro lingua madre (e non un maccheronico italiano di un qualche attore americano con lontane origine nostrane), riesce a regalare al pubblico un punto di vista unico e lo fa senza mai giudicare il che, considerata in particolare l’attività lavorativa di Mia e Lucia, non era del tutto scontato. Entrambe le ragazze, in una posizione decisamente meno privilegiata di quella dei ricchi ospiti della struttura alberghiera, non sono infatti mai dipinte come delle vittime del sistema che, a modo loro, riusciranno invece a manipolare, l’una traendo un vantaggio economico dalla sua storia con Albie (Adam DiMarco), l’altra riuscendo a realizzare il proprio sogno di cantare per gli ospiti dell’hotel al posto di Giuseppe (Federico Scribani) e grazie all’intervento di Valentina.
Rispetto a ciò che abbiamo visto nella 1^ stagione, in cui gli impiegati dell’hotel tendevano invece ad essere più che altro delle vittime dei ricchi ospiti, il passo avanti è significativo.

Tra le altre scelte narrative che segnano le principali differenze tra la prima e la seconda stagione di The White Lotus, spicca anche la centralità del personaggio di Tanya McQuoid (Jennifer Coolidge) che, essendo la vittima finale designata, nonché l’unico personaggio assieme al marito a tornare anche in questa stagione, ottiene molto più spazio sullo schermo.
Insicura e diffidente proprio l’abbiamo conosciuta alle Hawaii e sempre tragicamente incapace di trattare con le persone che si dovrebbero prendere cura di lei, come dimostrato nella sua relazione sia con il marito che con l’assistente Portia (Haley Lu Richardson), Tanya viene rappresentata in questo caso anche come come la vittima, non solo delle sue stesse idiosincrasie, ma anche e soprattutto del suo denaro e della sua disarmante ingenuità.

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La trama di The White Lotus 2 è molto più intricata di quella della 1^ stagione ed i vari ospiti e gli impiegati della struttura siciliana interagiscono molto di più tra loro di quanto avessimo visto accadere alle Hawaii, il che ha reso la risoluzione del giallo della morte del misterioso personaggio mostrato nel primo episodio, molto più difficile da decifrare, grazie anche al fatto che quasi tutti i protagonisti avrebbero potuto essere delle potenziali e credibili vittime.
La trama più intricata si è anche tradotta inevitabilmente in un ritmo molto più serrato e meno “vacanziero” di quello della 1^ stagione, così come la sua complessità ha portato ad un finale molto diverso rispetto a quello della prima stagione. Al di là della soluzione del giallo dell’omicidio, infatti, con il finale di stagione è stato rivelato il piano di Quentin e Greg, l’identità della persona che minacciava Lucia, nonché la soluzione finale alla sua storia con Albie.

The White Lotus 2 si è rivelata inoltre sessualmente molto più esplicita della prima stagione: tra la scena nel primo episodio in cui Cameron (Theo James) si denuda di fronte ad Harper (Aubrey Plaza), l’orgia con copioso uso di droga a cui Tanya partecipa a casa di Quentin (Tom Hollander) o la scena di sesso tra lui ed il “nipote” Jack (Leo Woodall), gli autori sembrano aver abbandonato ogni inibizione, pur riuscendo tuttavia a non scadere mai davvero nel volgare.

Se la 1^ stagione è diventata meritatamente sinonimo di privilegio, The White Lotus 2 è riuscita ad approfondire in maniera molto più matura questo concetto, toccando temi importanti come lo status sociale, l’infedeltà, la mascolinità tossica ed il potere, proprio attraverso il comportamento dei suoi eterogenei protagonisti. A differenza della 1^ stagione, in questa seconda è anche entrata a gamba tesa la politica, soprattutto grazie alle schermaglie che avvengono tra i Sullivan e gli Spiller.

The White Lotus 2 ha debuttato negli Stati Uniti, sulla HBO, il 30 ottobre ed in Italia il 7 novembre su Sky Atlantic.