I misteri di True Detective: Night Country sono costellati da easter egg e rimandi alle precedenti stagioni, nonostante la serie sia costruita su una struttura antologica. Sono piccoli indizi a volte fini a se stessi, altre volte permettono un maggiore gradi di comprensione della storia proprio grazie a quanto fatto nelle precedenti stagioni da Nic Pizzolatto. Nonostante il recente battibecco online, la nuova regista di True Detective 4, Issa López, si è più volte detta grande fan del lavoro del collega. Non ha quindi perso l’occasione per creare legami che hanno fatto sobbalzare i fan della serie dando origine a molte teorie che hanno accompagnato la visione, episodio dopo episodio.

Il mistero di questa stagione prende le mosse da due eventi realmente accaduti e particolarmente suggestivi. Uno riguarda la Mary Celeste, la nave ritrovate senza nessuno a bordo nel 1872, andata alla deriva verso lo Stretto di Gibilterra. Il secondo è l’incidente del passo di Djatlov che vide la morte di nove escursionisti che si erano accampati nella parte settentrionale dei monti Urali. Le cause sconosciute del decesso hanno dato origine alla credenza che queste morti fossero causa di misteriose forze della natura

Questi due fatti che hanno ispirato la stagione di True Detective: Night Country non hanno impedito di riempire ogni episodio di easter egg e citazioni. Ve le riassumiamo qui di seguito

Il Re Giallo

Il primo episodio viene introdotto da una citazione di Hildred Castaigne: “Perché non sappiamo quali bestie sogni la notte quando le sue ore diventano così lunghe che neanche Dio è sveglio?” Hildred è il protagonista di un racconto breve di Robert W. Chambers che si trova nella raccolta Il re giallo del 1895. Il personaggio è un narratore inattendibile che affronta l’orrore cosmico nella follia e confessa due omicidi prima di morire in un manicomio criminale. 

Tsalal

Il nome della stazione di ricerca Tsalal viene dal romanzo La sfinge dei ghiacci di Jules Verne. Il racconto è concepito come un seguito di Storia di Arthur Gordon Pym di Edgar Allan Poe. Ci sono dei sopravvissuti di una spedizione da recuperare sull’isola di Tsalal. Il posto doveva essere abitato da nativi, piuttosto aggressivi nei confronti degli stranieri, ma viene trovato deserto. È stato un disastro naturale a distruggere la vita sull’isola o semplicemente una malattia portata dal cane dell’esploratore Arthur Pym? 

Domande che, dal racconto, si legano a stretto filo con i misteri di True Detective: Night Country

I ricercatori nei ghiacci

True Detective 4 cadaveri congelati

I ricercatori trovati tra i ghiacci, amavano bere la birra Lone Star. Proprio come Rust Cohle.

I loro corpi ammassati richiamano in parte il gruppo scultoreo del Lacoonte e le illustrazioni di Gustave Doré per l’Inferno di Dante. Come detto dalla showrunner un’altra ispirazione viene da Il re dei ratti immagine folkloristica in cui un unico corpo è fatto da più entità legate tra di loro. Il riferimento per i volti viene dalle mummie messicane, come vi scrivevamo qui.

La spirale

Simbolo ricorrente di True Detective, la spirale è un segno di pericolo in questa quarta stagione. Nelle precedenti indicava il legame con il Re Giallo, un collegamento visionario e mistico verso un orrore cosmico, ed era il simbolo della setta di pedofili. Il simbolo si ritrovava sul luogo del delitto in Louisiana in cui Rust Cohle e Marty Hart hanno indagato. Quelle linee hanno un’origine antica, viene detto in un’episodio di True Detective: Night Country, rimandano a un mondo più antico della città di Ennis. Abbiamo scoperto che Annie K. e Raymond Clark l’avevano tatuata sui loro corpi per prevenire degli atroci incubi (ad occhi aperti?) che li hanno portati alla follia. Il suo vero significato resta però ancora un mistero.

I Tuttle

A finanziare al stazione di ricerca in Alaska è la Tuttle United. Una potente famiglia che si occupa di tutto: tecnologia, videogiochi, olio di palma, linee di crociera e… di coprire la setta di pedofili legata al Re Giallo della prima stagione con cui era profondamente legata.

Travis Cohle

True Detective 4 Travis

Per sapere chi sia Travis Cohle e perché la sua presenza sia così fondamentale vi rimandiamo a questo precedente articolo:

True Detective 4 è collegato alla prima stagione? La seconda puntata dà nuova spinta alla teoria

Il caso Wheeler

Ci sono alcuni temi ricorrenti che accomunano le stagioni di True Detective. Uno è sicuramente l’alternarsi di più piani di ricerca, nel presente e nel passato, insieme al dualismo dei detective impegnati. Il legame in questo caso sembra essere anche la menzogna sul passato. Proprio come Cohle e Hart hanno “omesso” (e mentito) su dei dettagli della precedente indagine, anche Danvers è inattendibile quando spiega cosa sia successo durante il caso Wheeler.

La pista porterà le due detective a scendere letteralmente sotto terra in un luogo che, per funzione narrativa e per portata mistica ricorda l’uso che Nick Pizzolatto ha fatto di Carcosa.

Il tempo è un cerchio piatto

Una delle massime più celebri di Rust Cohle, oltre che di tutto True Detective ritorna sotto forma di citazione nell’ultimo episodio di Night Country. “Il tempo è un cerchio piatto”, viene detto per spiegare la convivenza di elementi mistici\fantasmatici antichi a quelli moderni. La chiave per unire la ricerca del presente con quella del passato. Una frase che è più di un semplice omaggio, secondo la regista, ma anche un riferimento che non ha fatto piacere a tutti, causando polemiche tra i fan.

Riferimenti cinematografici e letterari

Un esplicito riferimento in termini di atmosfera è quello di La cosa soprattutto nella versione di John Carpenter. Un orrore che si muove tra i ghiacci e in una stazione di ricerca, un mistero che interroga sulla fragilità della vita umana fino a portare alla follia. 

Uno degli scienziati stava leggendo Meridiano di sangue di McCarthy prima di morire. Un romanzo incentrato sull’uccisione dei Nativi Americani da parte di una banda di criminali. 

Le arance sono un inquietante segno di collegamento con un mondo soprannaturale. Vengono restituite ai personaggi da delle forze misteriose. Il riferimento simbolico è a Il padrino, dove la presenza del frutto in scena indica sempre un’imminente morte o una tragedia.

La morte di Julia richiama il suicidio di Virginia Wolf in Chi ha paura di Virginia Wolf. Quando Navarro arriva in casa di Qavvik, poco dopo avere appreso del decesso della sorella, si può vedere una copia del libro sulla sedia dell’uomo.

La lingua ritrovata nella stazione Tsalal è invece, per ammissione della regista stessa, un riferimento ad Audition di Takashi Miike (Leggi qui).

Botole, botole ovunque. La discesa che affrontano le due detective sul finale di stagione vede al centro una botola che parte dal centro di ricerca e scende in un laboratorio segreto. I luoghi in cui gli equilibri del mondo vengono bilanciati, i passaggi segreti e gli orsi polari potrebbero essere venuti in mente a Issa López guardando Lost.

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