Final Fantasy XVI è la prova di come per rinnovarsi sia talvolta necessario lasciarsi il passato alle spalle. Nel 1964, Bob Dylan pubblicava il singolo The Times They Are a-Changin’, con lo scopo di raccontare come le cose non siano destinate a rimanere immobili nel corso del tempo. Square Enix ha deciso di fare propria questa filosofia, prendendo la propria IP più importante e trasportandola nell’epoca moderna. Abbandonati i combattimenti a turni e l’impostazione tipica da JRPG, Final Fantasy XVI è un vero e proprio action con meccaniche GDR. Un titolo che potrebbe risultare straniante per alcuni amanti storici della saga, ma che in realtà cela un’atmosfera pensata per strizzare l’occhio proprio a questa precisa fascia di pubblico.

Nelle scorse settimane siamo stati invitati da Square per un evento dedicato alla sedicesima iterazione della Fantasia Finale, durante la quale abbiamo potuto dare uno sguardo approfondito alle prime ore di gioco. Dopo aver lasciato decantare quanto provato per qualche giorno, siamo finalmente pronti per raccontarvi le nostre sensazioni. Saranno riusciti i ragazzi di Creative Business Unit III a dare vita a un valido capitolo principale di uno dei franchise più importanti di sempre? Scopritelo insieme a noi.

Final Fantasy XVI

UN’OPERA AL SERVIZIO DELLA STORIA

Una volta arrivati nella splendida location milanese, abbiamo potuto sederci per provare con mano le prime ore di gioco. Prime ore che ci hanno permesso di vivere l’inizio dell’avventura di Clive, con tanto di eventi portanti che avviano la storyline principale di Final Fantasy XVI. Potremmo raccontarvi cosa abbiamo visto e quali sono i personaggi con i quali abbiamo interagito, ma preferiamo evitare del tutto qualsiasi tipo di spoiler sulla trama. Questo perché l’opera diretta da Hiroshi Takai è fortemente incentrata sulla narrativa, elemento che ruba la scena a qualsiasi altra caratteristica del titolo. Preferiamo, piuttosto, raccontarvi le sensazioni provate pad alla mano. Sensazioni che, non lo nascondiamo, lasciano presagire l’arrivo di un vero e proprio capolavoro.

Quello che balza subito all’occhio è la maturità della storia raccontata da Kazutoyo Maehiro. Clive è un protagonista con il quale è facile empatizzare, vista la sua storia dai risvolti tragici. Gli eventi che lo portano a esplorare Valisthea colpiscono allo stomaco il giocatore, lasciandolo persino frastornato di fronte a una tale violenza visiva ed emotiva. Sia chiaro: Final Fantasy XVI non è diventato improvvisamente Outlast, ma è evidente che gli scrittori abbiano trasportato il franchise a un livello mai raggiunto prima dal brand. Un livello che, sinceramente, stabilisce nuovi standard per qualità di scrittura e carisma del cast di personaggi. Se l’intero titolo dovesse mantenere la qualità della sezione da noi provata, ci troveremo probabilmente di fronte a uno dei migliori episodi di Final Fantasy mai realizzati. Quantomeno per quanto riguarda il comparto narrativo.

Titan

UN COMBAT SYSTEM ASCENDENTE

L’ultima volta che abbiamo potuto provare Final Fantasy XVI lo abbiamo fatto in una versione con diversi poteri già sbloccati. Una versione preparata appositamente per permetterci di sperimentare l’ottimo combat system ideato da Ryota Suzuki, autore celebre per la sua carriera in Capcom. Sebbene anche questa volta si tratti di una versione speciale creata per l’esperienza stampa/influencer e i contenuti potrebbero differire dalla versione finale, l’esperienza che abbiamo provato è stata nettamente differente.

Siamo partiti, infatti, con un Clive senza particolari abilità sbloccate. Un protagonista alle prime armi, armato di una spada e di una semplice magia. In questo modo abbiamo potuto decodificare meglio gli scontri, imparando a gestire le solide basi del sistema di combattimento sul quale gli autori hanno poi strutturato tutto il resto del gioco. Abbiamo compreso l’importanza della schivata e la necessità di osservare le varie animazioni degli avversari, questa volta più aggressivi rispetto a qualche mese fa. L’enorme quantità di boss, inoltre, ci ha spinti a trovare strategie sempre differenti per mandarli al tappeto. Il risultato è un combat system dannatamente divertente e personalizzabile. Nonostante sia un action, tipologia di gioco spesso caratterizzata da una longevità di 10-15 ore, è evidente che Final Fantasy XVI sia un’opera in costante ascesa di complessità. Complessità sia nel senso di “difficoltà”, che in relazione alla varietà di mosse da imparare a gestire.

Final Fantasy XVI

SOLIDO COME LA ROCCIA

Nel corso della giornata abbiamo potuto anche scoprire il funzionamento delle missioni secondarie e dell’HUB dal quale partire in missione. Se la rigidità dei modelli di alcuni NPC sembra guardare al passato, lo stesso non si può dire però di tutto il resto. La varietà di mondi, di personaggi e di situazioni vanta un sapore davvero moderno, con un design eccezionale che si fonde con un comparto tecnico sontuoso. L’idea di dividere il mondo in varie aree, inoltre, ha permesso agli sviluppatori di dare vita a biomi molto dettagliati, senza gli inevitabili momenti “poco convincenti” che fanno da raccordo alle aree importanti degli open world. In Final Fantasy XVI tutto è importante e sembra proprio che ogni singolo aspetto della produzione sia pensato per lasciare a bocca aperta il giocatore.

Lo stesso si può dire, infatti, anche del comparto sonoro. Nelle tracce che abbiamo ascoltato, Masayoshi Soken dimostra per l’ennesima volta il suo straordinario talento. Musiche epiche si fondono ad altre più rock e pop, senza mai dimenticare la matrice da fantasy medievale che contraddistingue la produzione. Abbiamo sinceramente fatto fatica a trattenere le lacrime durante alcune sequenze, che mescolando sapientemente audio e video hanno scatenato in noi le emozioni più pure con la potenza di una bomba atomica.

Final Fantasy XVI

LA FORZA DELLE EMOZIONI

Come abbiamo appena avuto modo di raccontarvi, Final Fantasy XVI non è semplicemente il nuovo capitolo di un franchise storico. Final Fantasy XVI è un titolo che si preannuncia immenso. Un titolo dove il combat system si fonde con le atmosfere tipiche del franchise, per poi dare vita a una produzione inedita. Siamo estasiati da ogni singolo elemento di gioco che abbiamo potuto vedere e non proviamo minimamente a nasconderlo: Final Fantasy XVI ha tutte le carte in regola per risultare il titolo da avere per forza in questo (già denso) 2023 videoludico. Contiamo i giorni che ci separano dall’approdo sul mercato delle avventure di Clive. E fidatevi: questa è la calma prima della tempesta. Quando il nuovo titolo Square Enix approderà sul mercato, sarà sulla bocca di tutti.

E voi che cosa ne pensate? Siete affascinati quanto noi da Final Fantasy XVI? Fatecelo sapere con un commento qui sotto o venite a chiacchierare con noi sul canale Twitch di BadTasteItalia. Vi lasciamo, infine, con un importante reveal: a breve sarà disponibile su BadTaste la nostra intervista con Naoki Yoshida, Hiroshi Minagawa e Michael-Christopher Koji Fox, rispettivamente Producer, Art Director e Localization Director dell’ormai prossima Fantasia Finale. Continuate a seguirci per tutte le notizie future su Final Fantasy XVI e su tutti i titoli in uscita nei prossimi mesi.