Just Cause 3
di Avalanche Studios
1 dicembre 2015
Il termine di paragone più prossimo di Just Cause 3, nel bene e nel male, non può che essere Goat Simulator. Andrebbero benissimo anche Mad Max, altra recente produzione di Avalanche Studios, e Saints Row, ovviamente, eppure solo il folle open-world di Coffee Stain Studios contiene e sviluppa, con uguale efficacia e incrollabile coerenza, lo stesso concept dalla semplicità quasi disarmante: offrire all’utente una mappa, qui davvero sconfinata, che funga da parco giochi in cui esprimere la propria (distruttiva) creatività senza troppi preamboli né espedienti narrativi.
Rico Rodriguez vanta una fulgida carriera da rovesciatore di dittature. Il suo mestiere è facile da spiegare: sceglie una nazione oppressa da un dispotico tiranno, ci si catapulta equipaggiato del suo inseparabile paracadute, mette a ferro e fuoco qualsiasi struttura militare, riempie di proiettili chiunque gli si opponga, riporta pace e tranquillità e poi via, verso la destinazione successiva. Questa volta, per l’appunto...
Il Goat Simulator degli sparatutto in terza persona: la recensione di Just Cause 3
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