L’altra notte, mentre Robin Williams cedeva al suo male oscuro togliendosi la vita a soli sessantatre anni, buona parte dell’industry videoludica era su vari mezzi di trasporto in direzione Colonia, per la Gamescom. La scomparsa di un artista così grande ha già dato spazio a commenti e post mortem. Non abbiamo intenzione di farne un altro qui. Tutto quello che avremmo voluto dire l’hanno già detto molto meglio del sottoscritto, Francesco Alò e Gabriele Niola su Badtaste.

 

 

Williams, però, non è stato solo l’indimenticabile professor Keating de l’Attimo Fuggente, o lo straordinario interprete di Good Morning, Vietnam; nel suo privato, intimamente, Robin Williams era un grande appassionato di videogiochi, talmente nerd, da aver addirittura dato alla sua figlia secondogenita un nome scolpito nella mente di ogni gamer che si rispetti: Zelda. La passione dell’attore per la saga creata da Shigeru Miyamoto era tale da essersi addirittura presta...