Azione europea d’ambientazione parigina, scuola Besson (anche il font del titolo sulla locandina è quello): personaggi presi in prestito dall’hard boiled americano, pesci fuor d’acqua che di fronte ai palazzi di Parigi creano un virtuoso stridore, un senso d’esotismo e di trasferta, sentimenti semplici e dichiarati e infine azione forsennata senza limiti. In questi casi la differenza tra un Leon e un Taken, tra un Taxxi e un Banlieue 13 la fa il regista e purtroppo James Watkins non sembra troppo in palla.
Bastille Day ha il coraggio di tentare ma non il mestiere necessario per centrare il poliziesco, anche avendo dalla sua Idris Elba voglioso di dimostrarsi in grado di reggere quel che è necessario per le scene d’azione di Bond.

Ci sono i terroristi in Europa, c’è la polizia e c’è un truffatore che sarà costretto a collaborare con un poliziotto dai metodi spicci fortemente intenzionato a bloccare un piano criminale. Altro da sapere non c’è, in un film come Bastille Day non è ...