Quando negli anni ’60 iniziò la lunga guerra di Taiwan contro la Cina maoista diversi uomini che combattevano per liberare il proprio paese finirono nelle isole taiwanesi, costretti alla ritirata ma speranzosi di poter riconquistare la madrepatria. Di questi uomini e donne, che rimandano tutto ad un futuro che noi sappiamo non si concretizzerà, separati dalle famiglie e dagli affetti, si occupa Paradise in service, ma non li mette nel più consueto degli scenari bellici, sceglie invece di concentrarsi in un bordello militare, uno tenuto e organizzato dallo stesso esercito.

I colori sono sgargianti, c’è quasi sempre il sole, le prostitute sono belle e pulite e i sentimenti sono d’oro, non è con la lente del realismo che Doze Niu Chen-Zer vuole realizzare il suo film ma sfruttando la dolcezza del ricordo per toccare il profondo dell’umanità.

Il soldato Pao, non adatto ai corpi speciali e assegnato dietro raccomandazione alla gestione del bordello, è il catalizzator...