Non c’è cinema più moderno di quello proposto da Sieranevada. Storia familiare, parenti riuniti in una casa da un lutto, problemi, incomprensioni, affetti, nostalgie comuniste, tragedie e felicità di un nucleo numeroso. Non c’è cinema più moderno perché una storia simile sarebbe stata solo qualche anno fa ripresa con grande partecipazione, con una messa in scena classica e invisible, fatta di campi e controcampi, di montaggi alternati e magari qualche arguzia visiva. Puiu invece è decisamente visibile, blocca la sua videocamera su un cavalletto e non fa che ruotarla di massimo 180 gradi. Quando non è in macchina, seduto sul sedile di dietro, il cineasta si piazza in un punto della casa e gira lunghi pianisequenza, solitamente in un angolo, posto che gli fornisce la visuale maggiore. Da lì di volta in volta, come un documentarista figlio di Wiseman, segue gli eventi per l’appunto ruotando sul suo asse di massimo 180 gradi. Se un personaggio esce dalla visuale non lo ve...