Dopo un film come Elle questo L’Amant Double di François Ozon sembra una recita dell’asilo: il minimo dell’ardire unito al massimo del ripetere.
Dopo cioè che Paul Verhoeven ha rimesso in gioco le carte dei legami tra sesso, psicologia e thriller al cinema, puntando su una nuova visione del rapporto della donna con il proprio corpo, la propria sessualità e la maniera in cui la società la concepisce, quello che Ozon mette in scena appare ancora più vetusto, superato, noioso e puerile di quanto non sarebbe apparso anche solo un anno fa.

Il regista francese in primis manca l’obiettivo della tensione, nonostante tenga tantissimo ad animare la presenza di un mistero, cioè del fatto che la sua protagonista, innamoratasi dello psichiatra che l’ha curata scopre e incontra il gemello nascosto di quest’uomo. Se con lo psichiatra vive una storia d’amore quieta e domestica, con il gemello sessualmente disinibito sperimenta e si spaventa, osa e finisce in un vortice di violenza e ardore, in cui i s...