Comincia nel 1944 con una introduzione di efficacia impeccabile e poi si trasferisce subito nell’anno del vero svolgimento Kong: Skull Island: il 1973. Non è un dettaglio da poco perché tutto il film è ossessionato dagli anni ‘70, dalla musica e dai colori, dagli oggetti e dallo spirito del tempo manifestato da certi personaggi.

La guerra in Vietnam sta finendo e alcuni uomini del progetto Monarch (una sezione che per conto del governo americano indaga la presenza di forme animali mostruose sconosciute) capiscono che è un buon momento per farsi finanziare una spedizione sull’isola del teschio, finalmente trovata grazie a nuove foto satellitari. Niente più motivazioni di business o di foga artistica come nell’originale del ‘33, niente più grande metafora del vedere qualcosa di mai visto ma solo vendetta personale, ricerca di un’altra guerra e missioni governative mettono in moto la trama, cioè le motivazioni più vaghe e impersonali. Perché Kong: Skull Island è un film impersonale, che s...