Il ritorno al cinema da regista dello sceneggiatore Massimo Gaudioso (l’unico in Italia ad aver preso parte al massimo dell’autoriale con i film di Matteo Garrone e al massimo del commerciale con Benvenuti al Sud) è tutto fondato sulle ellissi. Dopo aver messo in chiaro le fondamenta della sua storia, Un Paese Quasi Perfetto sembra infatti metodicamente negare i presupposti dell’azione e in alcuni casi addirittura anche gli esiti delle gag. Il film nasconde moltissimi momenti che altri considererebbero chiave o a cui non rinuncerebbero, finendo con l’asciugare al massimo un racconto tra i più usuali e prevedibili fino a lasciare solo l’indispensabile.
È la storia di un paese di provincia popolato di brave persone, ma lontano da tutto e privo di possibilità di lavoro. Questo problema potrebbe essere risolto se solo una fabbrica si decidesse ad aprire una sede lì, per questo però serve un medico disposto a trasferirsi in loco. Quando l’occasione sarà propizia tutti faranno in modo di ing...
Con le idee di Benvenuti al Sud e la voglia di scrivere una sceneggiatura piena di ellissi, Un Paese Quasi Perfetto finisce per perdere le parti migliori
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