Sausage Party fin dalla cartellonistica e dal character design non nasconde il proprio intento o le proprie allegorie sessuali. La storia di una salsiccia che sogna, per completarsi, di entrare dentro un panino dalla forma vaginale è solo la testa d’ariete di questo film di rivolta, in cui la società è tutta dentro ad un supermercato come nei film dell’orrore. Stavolta sono i beni di consumo e non però a mettere in scena i conflitti, le etnie e le paure sociali, a dire, ridendo, quello che il cinema non dice mai, quello che la morale comune nasconde.

Ad un giorno dal 4 Luglio nel grande supermercato in cui si svolge la storia, tutti sognano di essere comprati per accedere al paradiso, invece un “reduce”, un prodotto che viene restituito da un acquirente, torna con racconti terribili. I panini vengono aperti in due, le salsicce bruciate vive, le salse svuotate, le verdure fatte bollire vive e tutto alla fine è maciullato nelle bocche degli dei. Si sparge il panico, parte la rivoluzione....