È un reboot quello che Alan Taylor è stato incaricato di portare in sala, un film che rivede i primi due capitoli della saga, li fonde insieme e rilancia la mitologia donandogli il bonus della possibile serialità.

Non è necessario aver visto i film precedenti per godere Terminator Genisys, in nessun modo si aggancia ad essi anche se è zeppo di riferimenti visivi e piccole citazioni. Come se l’universo di Terminator come lo conosciamo fosse rivisto, rinarrato e rimodernato, Genisys cambia anche nome a Skynet, simbolo più che evidente della volontà di rifondare la mitologia, e soprattutto rivede da capo il tono di tutta l’operazione, proprio quello che era il punto di forza dei film di Cameron.

L’impossibile compito di seguire i primi due capitoli è dunque di fatto scartato, Terminator Genisys è un’altra cosa, un’altra versione della medesima trama che inizia subito con quel che non abbiamo mai visto, ma ci hanno sempre raccontato, ovvero il momento in cui l...