Negli ultimi vent’anni Tim Burton ha “addomesticato” intere generazioni. C’è chi è cresciuto con Beetlejuice, chi con La Sposa Cadavere, chi si è innamorato di Edward Mani di Forbice e chi sa a memoria le canzoni di Sweeney Todd. Entrare in un cinema per vedere un suo nuovo film significa accettare di sospendere la realtà e lasciarsi trascinare in un mondo surreale, dove tutto è inaspettato.
Frankenweenie, l’ultima sua creazione in stop-motion, non è da meno.
Tratto dall’omonimo corto che Burton realizzò con la Disney negli Anni Ottanta, Frankenweenie racconta la storia dell’amicizia tra il piccolo Victor Frankenstein e il suo bull terrier, Sparky, che viene investito da un’automobile all’inizio del film. Victor, mosso dal desiderio di riavere il proprio cagnolino, durante un’illuminante lezione di scienze elabora un piano per riportarlo in vita, attirando su di sé i so...
Tra citazioni del cinema horror, un espressivo stop-motion bianco e nero in 3D e momenti esilaranti, Frankenweenie potrebbe diventare un cult...
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