Al "modello Machete", cioè al progetto di replicare oggi un film in tutto e per tutto simile a quelli dell'exploitation anni '70, calza molto bene l'idea di un sequel e che quest'idea calzi bene anche mercato contemporaneo è già di per sè un elemento che dà da pensare.
Perchè al suo secondo film Machete continua a mostrare un curioso ibrido tra retromania, passione per il passato, archeologia cinefila e inconsueto rapporto con la contemporaneità. Alla replica moderna di un genere da sempre maltrattato vogliono infatti partecipare tutti, nonostante non si parli di film che incassano molto. I film di Machete sia chiaro, vanno bene (anche perchè costano pochissimo), ma non sono dei campioni, eppure i nomi grossi non dicono di no, accettando cammei o piccole parti pur di poter dire d'averlo fatto.

Questo secondo film è anche più riuscito del primo. Più riuscito perchè in primi...