Se non si è già amanti della trilogia letteraria il primo adattamento fatto dai romanzi di Larsson, quello svedese per intenderci, era insostenibile. Non sfruttava gli spunti lasciati dalla storia e la metteva in scena come un giallo Mondadori.
David Fincher, sebbene ricalchi quella trama in maniera quasi identica (cioè tagliando quel che della storia era stato tagliato da quel film e tenendo quel che era stato tenuto), imprime un altro passo, altri volti e un'altra idea di cinema alla storia di lenta scoperta di un omicidio avvenuto anni prima. Eppure sembra sempre lontano.
L'impressione che si ha uscendo dal cinema dopo aver visto Millennium – Uomini che odiano le donne, è di aver visto un buon film di cui al regista importava poco. Fincher sembra avere sempre la testa da un'altra parte mentre mette in scena le peripezie di Lisbeth e Mikael Blomkvist.
Tutto si svolge linearmente e l'intreccio è chiaramente ben raccontato, add...
Importato, adattato, rifatto e reinterpretato, il primo capitolo della saga di Stieg Larsson subisce il trattamento hollywoodiano e ne esce con sufficienza...
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