Che John Boyega abbia un rapporto non semplice con i blockbuster e con i franchise l’abbiamo capito da tempo e, soprattutto, dalle sue ripetute critiche alla maniera in cui la Disney e la Lucasfilm hanno gestito il cast diversificato della Nuova Trilogia di Star Wars. Anzi, seguendo la tassonomia della nuova timeline, dei film che raccontano L’era della ribellione.

In una nuova intervista rilasciata in occasione della promozione stampa di Small Axe, serie Tv ideata e creata da Steve McQueen, John Boyega è tornato a parlare (via Cinemablend) della sua “tormentata” relazione con i grandi tentpole.

Partecipare a un grande franchise, quando sei un attore che vorrebbe anche fare altro, equivale un po’ allo stare in una sorta di prigione di lusso. Tieni a mente che questi ingaggi ti legano per anni e anni a un personaggio, una cosa che potrebbe finire per atrofizzare altri tuoi muscoli.

Proprio per questa ragione, John Boyega ha deciso di prendere parte a questo nuovo progetto di Steve McQueen, un’opera composta da cinque storie ambientate nel periodo compreso tra gli anni ’60 e ’80 in cui potremo trovare l’interprete di Finn nella saga di Star Wars nell’episodio intitolato Red, White and Blue. Il suo ruolo è quello di Leroy Logan, un poliziotto realmente esistito che voleva cambiare il sistema dall’interno dopo aver assistito al momento in cui suo padre veniva aggredito da due agenti. Logan è diventato un Membro dell’Ordine dell’Impero Britannico nel 2001, venendo premiato dalla Regina Elisabetta II per il suo ruolo nell’aver sviluppato delle regole contro il razzismo nella polizia. L’uomo è andato in pensione nel 2013 dopo 30 anni di servizio. Potete ammirare una foto dell’attore in questo articolo.

Cosa ne pensate del parere espresso da John Boyega in merito ai franchise? Potete dire la vostra nello spazio dei commenti qua sotto!

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