Dopo un decennio abbondante di speculazioni, il terzo capitolo della saga di 28 giorni dopo, 28 anni dopo, sembra aver ingranato la marcia giusta. Dopo lo scoop dell’Hollywood Reporter che, a metà gennaio, segnalava che Danny Boyle e Alex Garland (che sarà presto in sala col suo nuovo film, Civil War) erano già all’opera per realizzare 28 anni dopo, a 22 anni dall’uscita da 28 giorni dopo, e che l’ambizione era quella di dare vita a una nuova trilogia, arriva un nuovo, interessante aggiornamento.

È sempre l’Hollywood Reporter a scrivere che alla fine ad occuparsi del progetto non sarà uno streamer: è stata la Sony ad aggiudicarsi il tutto dopo un’accesa “guerra di offerte” fra i vari giganti di Hollywood.

E non è tutto: pare già che 28 anni dopo sarà diviso in due capitoli, il primo dei quali verrà diretto da Danny Boyle mentre il secondo da un altro filmmaker che non sarebbe ancora stato scelto. È molto interessante notare che Cillian Murphy, la star di Peaky Blinders in corsa all’Oscar per il Miglior attore protagonista grazie a Oppenheimer, sarà coinvolto attivamente nel seguito del film che di fatto, nel 2002, ha lanciato la sua carriera. Al momento il suo ruolo sarà di produttore esecutivo, ma non è escluso che possa anche partecipare in qualità di attore tornando a vestire i panni di Jim, il suo personaggio in 28 giorni dopo. Chiaramente, come da prassi hollywoodiana, tutto è avvolto dalla massima segretezza al momento. Va detto che proprio Murphy, durante la promozione stampa di Oppenheimer, aveva espresso un certo ottimismo in vista del concretizzarsi del progetto dichiarando apertamente che ci stavamo avvicinando a 28 anni dopo (TUTTI I DETTAGLI).

I dettagli dell’accordo non sono noti. L’Hollywood Reporter si limita a segnalare che i due film dovrebbero avere circa 60 milioni di dollari di budget ciascuno (il primo era costato 8 milioni e ne aveva incassati 84, il secondo 15 con 64 d’incasso, ndr.) e che tanto per Boyle quanto per Garland era fondamentale avere la certezza che il loro partner produttivo garantisse la release cinematografica. In corsa erano rimaste la Warner e la Sony, e, alla fine, è stata quest’ultima a spuntarla con più facilità: l’attuale CEO di Sony Pictures, Tom Rothman, ha 30 anni abbondanti di collaborazioni col regista alle spalle. Quando era a capo della 20Th Century Fox, fu Rothman a inaugurare Fox Searchlight e ha collaborato con Danny Boyle a ben 8 film, da Una vita esagerata a 127 ore, passando anche per 28 giorni dopo e 28 settimane dopo (che venne solo prodotto da Boyle).

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FONTE: Hollywood Reporter

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