Army of the Dead è il primo lungometraggio del quale Zack Snyder ha curato non solo sceneggiatura e regia, ma anche la direzione della fotografia (c’era stato il precedente di Snow Steam Iron, ma era un corto). Solitamente infatti il regista si affida a Amir Mokri, Fabian Wagner o Larry Fong, il quale viene anche omaggiato nel film:

Proprio la fotografia del blockbuster uscito venerdì su Netflix ha colpito molti spettatori: c’è infatti una forte prevalenza nell’uso dello sfocato, e il motivo è squisitamente estetico.

Snyder, che solo qualche mese fa aveva proposto a tutto il mondo la sua versione di Justice League in formato 4:3 e, addirittura, per i fan più sfegatati una versione in bianco e nero, ha infatti deciso di girare Army of the Dead utilizzando degli obiettivi molto rari, vintate e particolari, i cosiddetti Canon Dream Lens, montati sulle cineprese RED 8K (è la prima volta che Snyder gira in digitale). Snyder ha spiegato questo aspetto a CinemaBlend qualche giorno fa:

Gli obiettivi erano questi Danon Dream costruiti negli anni sessanta. Obiettivi commerciali, in grado di aprirsi fino a f .95, quindi con una profondità di campo sottilissima. Questa crea una sorta di sfocatura da sogno. E abbiamo utilizzato delle cineprese Red Monstros… Sono cineprese RED. Incredibili. Le userò ancora, ogni volta che potrò. Sono veramente incredibili. Sì, sofisticate, e questa strana combinazione di altissima tecnologia e tecnologia vintage… mi fa sentire veramente a mio agio. Sporcare la tecnologia più high-tech.

Quando vennero presentati sul mercato nel 1961, questi obiettivi lasciarono tutti a bocca aperta: erano infatti dei 50mm luminosissimi, i più luminosi a disposizione tra gli obiettivi commerciali, gli unici con una luminosità superiore a f 1.0. Restituivano un’immagine morbidissima, con pochissima profondità di campo e una forte valorizzazione del soggetto con aree molto sfocate in primo piano e sullo sfondo. Come spiega YMCinema, le ottiche sono state preparate da Zero Optik, che ha fornito alla produzione tre Canon 50mm f/0.95 e tre Canon 35mm f/1.5.

Una scelta dettata dal gusto estetico, quindi, e dalla necessità di dare al film una qualità “da sogno”, come la Las Vegas invasa dagli zombi di Army of the Dead fosse un miraggio nel mezzo del deserto del Nevada. C’è poi l’elemento vintage, il desiderio di Snyder di rimanere ancorato alla tradizione fotografica nonostante il passaggio al digitale. Inoltre, la scarsa profondità di campo permette di ritagliare meglio le figure, accentuando l’aspetto “statuario” della figura umana che da sempre fa parte dell’estetica del regista.

Ma c’è anche, molto probabilmente, una motivazione pratica. Lo sfocato, infatti, toglie dettaglio dallo sfondo, e permette quindi di risparmiare molto budget a livello di effetti visivi. Snyder non ha mai badato a spese nei suoi blockbuster, ma sembra che Army of the Dead sia costato “solo” 90 milioni di dollari, una cifra contenuta per questo genere di film.

 

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