Dopo 13 anni di attesa, Avatar: la via dell’acqua è finalmente pronto a uscire nei cinema di tutto il mondo, e così ecco arrivare online le recensioni del film di James Cameron. La stampa ha infatti avuto la possibilità di vedere l’attesissimo blockbuster negli ultimi giorni: l’embargo è caduto e sono numerose le recensioni delle riviste internazionali già uscite in rete (leggi la nostra recensione).

Vi riportiamo le principali, segnalandovi che su MetaCritic attualmente il voto è di 71 con una quarantina di recensioni registrate, mentre su RottenTomatoes il film ha l’84% di giudizi positivi con oltre cento recensioni registrate:

“Eccentrico, profondo, oscuro e molto, molto blu”

Empire Magazine – James Cameron è tornato in superficie con un’epica cosmica marina che solo lui poteva realizzare: eccentrico, profondo, oscuro e molto, molto blu. Sì, gioca proprio in un altro campionato rispetto agli altri.

“Un Film con la F maiuscola”

Indiewire – La cosa più impressionante del film è come riesca a catturare lo spirito più antico dei multiplex così bene da non aver nemmeno bisogno di un protagonista come Tom Cruise. Questo è un Film con la F maiuscola, la tecnologia da 400 milioni di dollari e il suo messaggio ecologico sono tutti al servizio di un’avventura delle dimensioni di un tulkun, tanto da farti smettere subito di pensare a come sia stato realizzato.

“Semplice quanto il suo predecessore”

The Hollywood Reporter – In termini di sofisticazione narrativa e dialogo, questo sequel da 350 milioni di dollari di budget è semplice quanto il suo predecessore, perfino fiacco a tratti. Ma l’ampio worldbuilding ricco di biodiversità in cui ti immerge, lo spettacolo visivo, ti tengono completamente ammaliato, la passione per la sensibilizzazione all’ambientalismo è commovente, e le scene di guerra sono viscerali ed entusiasmanti: ciò che il pubblico del cinema desidera.

“Il premio è un finale veramente spettacolare”

The Wrap – La cosa più divertente del film è che non è peggiore del precedente sui suoi punti deboli, anzi fa dei tentativi per migliorare. […] Una volta decollato, le sue debolezze non hanno più importanza: siamo coinvolti, e il premio è un finale veramente spettacolare che lascia a bocca aperta.

“Un mondo immersivo e indubbiamente meraviglioso”

Entertainment Weekly – È un James Cameron del 2022, il che lo fa sembrare molto 2032, un mondo così immersivo e indubbiamente meraviglioso, nel modo più letterale del termine (ovvero meraviglia, meraviglia e meraviglia) da sembrare quasi incredibilmente nuovo.

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(L-R): Ronal (Kate Winslet), Tonowari (Cliff Curtis), and the Metkayina clan in 20th Century Studios’ AVATAR: THE WAY OF WATER. Photo courtesy of 20th Century Studios. © 2022 20th Century Studios. All Rights Reserved.

“Una sequenza di utili cliché”

Variety – Le sequenze subacquee sono oltre l’incredibile – inseriscono il pubblico immediatamente nell’azione – ma la storia di Jake Sully e della sua famiglia, ora in fuga, è una sequnza di utili cliché. […] Questa fiaba, con i suoi dialoghi scarni, avrebe facilmente fatto comodo a un ambizioso thriller di Netflix, e sarebbe potuta durare due ore anziché tre.

“Una delle esperienze più straordinarie che si possano avere al cinema”

Collider – In tre ore, Cameron ha trasformato questo miscredente di Avatar in uno spettatore che non vede l’ora che arrivi un sequel ogni due anni. Avatar: la via dell’acqua sembra veramente un nuovo inizio per questa saga, Cameron e il suo team hanno risposto alle debolezze del primo film migliorando la sceneggiatura e i personaggi, creando nel contempo una delle esperienze più straordinarie che si possano avere al cinema.

“Si spiaggia come una gigantesca, inutile balena”

TheGuardian – Inzuppandoci di un disappunto difficile da ammettere ad alta voce, il nuovo film digitalizzato di James Cameron si spiaggia come una gigantesca, inutile balena. La storia, che potrebbe riempire un cartone animato di mezz’ora, è dilatata come se l’avesse stirata una intelligenza artificiale in un film lungo tre ore di epica vezzosità.

“Questa è immaginazione al servizio del cinema”

The Playlist – Le affermazioni capziose sul fatto che Avatar non abbia avuto alcun impatto culturale evaporano istantaneamente quando Cameron fa tuffare gli spettatori nel regno di Pandora. Il pubblico potrà anche aver dimenticato i personaggi o i contorni della storia, al di là delle sue somiglianze con altre storie di colonizzatori convertiti. […] L’emozione della visione e della verve risvegliano immediatamente il potere della memoria sensoriale. Questo è cinema grandioso e di pancia. Questa è l’immaginazione al servizio del cinema.

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“Così ambizioso, eppure intimo e misurato”

The AV Club – L’insieme è così ambizioso, eppure intimo e misurato nei suoi momenti più tranquilli, da rendere quasi commovente il ricordarsi di come può essere un grande film hollywoodiano ad alto budget quando si rifiuta di schiantarsi contro inutili mucchi di macerie e rumore.

“Un nuovo mondo vibrante, splendido e coinvolgente”

Consequence – Inerente alla premessa di Avatar è il desiderio di essere trascinati in un nuovo mondo vibrante, splendido e coinvolgente – è lo stesso viaggio che compie Jake nel primo film, ed è perfetto per i pregi di Cameron come creatore di grandi epiche.

“Il momento migliore è il suo climax”

RollingStone – Il momento migliore è il suo climax, quando il film sfrutta al meglio la soddisfazione catartica che ha promesso fino a quel momento, il rilascio ricco d’azione brulicante di note drammatiche, ogni filo della storia che si riunisce, ogni personaggio senza una causa che trova finalmente una giustificazione.

“C’è bellezza ovunque si guardi”

Deadline – C’è bellezza ovunque si guardi, dallo spettacolo offerto dalla creazione della natura, al senso tattile che si ottiene dalla pelle e dai capelli degli umani e di altre creature naturali, alle espressioni emotive di forza e sensibilità.

“Il suo film più serio finora”

Vulture – In passato, Cameron aveva affermato di voler fare film più piccoli e personali dopo ciascun blockbuster. Ma La via dell’acqua chiarisce il fatto che il regista non ha più bisogno di lasciare i confini (virtuali) della sua luna extrasolare nel sistema Alfa Centauri per creare qualcosa che sia più vicino al cuore. Può piegare Pandora al suo volere, e ora l’ha piegata per fare ciò che sembra il suo film più serio finora.

Trovate tutte le informazioni su Avatar: la via dell’acqua nella nostra scheda.

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